Dopo il giro del Canada ed il viaggio Roma-Shanghai, le auto elettriche fanno registrare un’altra impresa. Un gruppo di studenti inglesi ha progettato, costruito e guidato una macchina elettrica, la SRZero, dall’Alaska all’Argentina. Ci sono voluti 5 mesi ed un costo di 3 sterline (3 euro e mezzo) per ricarica, a parte i costi di sviluppo della vettura naturalmente.
I 6 cervelloni dell’Imperial College di Londra hanno percorso 24 mila chilometri attraverso 14 Paesi per dimostrare che le auto elettriche possono essere pratiche nella vita di tutti i giorni e per ispirare gli studenti delle materie ingegneristiche e scientifiche a sviluppare miglioramenti per questo tipo di vettura. L’obiettivo del team è quello di “incoraggiare le giovani generazioni ad interessarsi dei temi scientifici e tecnologici, e rendere le persone consapevoli dei vantaggi delle auto elettriche”.
Il loro percorso è iniziato nel Nord dell’Alaska, sulla Panamericana, ed è finito nella Terra del Fuoco, la punta meridionale del Sudamerica. Hanno attraversato le Ande e il deserto di Atacama, il tutto in plein air (l’auto non ha tetto). La macchina ha percorso 600 km con una singola ricarica dal costo di appena 3,50 euro, come spiegano sul loro sito, 0,1 centesimi di sterlina per miglio.
Una volta ricaricata completamente la SRZero è diventata un’auto completamente “a zero emissioni di CO2”, come l’ha definita il leader del progetto, Alex Schey, nel suo blog del viaggio. Per la costruzione della vettura, donata dal produttore Radical, ci sono voluti nove mesi, modifiche comprese. Pesa 650 kg con una coppia di motori assiali a flusso elettrico che producono un picco combinato di 386 cavalli. Con le batterie, il peso della vettura si raddoppia. I due motori sono stati alimentati da batterie al litio ferro fosfato, che hanno permesso alla vettura di raggiungere i 100 km/h in sette secondi e di dargli una velocità massima di 200 km/h. Le batterie hanno bisogno di 6 ore per la ricarica e hanno un’autonomia di circa 400 km. L’impresa verrà tradotta in un documentario dalla BBC.
[Fonte: Treehugger]
Anonimo 22 Novembre 2010 il 3:24 pm
posso comprarla?
Marco Mancini 23 Novembre 2010 il 11:14 am
per ora penso proprio di no, è un prototipo, ma tra qualche anno questa tecnologia potrebbe essere sul mercato