Il 2015 è stato un anno molto positivo per l'auto elettrica che nel mondo ha ampiamente superato il milione di unità circolanti. Cresce rapidamente anche l'infrastruttura di supporto per la ricarica.
La rivoluzione elettrica nella mobilità individuale è più vicina. Secondo recenti dati pubblicati dall’International Energy Agency (IEA) il 2015 si è rivelato un vero e proprio anno di svolta per l’auto elettrica che ha raggiunto importati risultati commerciali andando a superare abbondantemente la soglia del milione di veicoli circolati. La mobilità elettrica che piace agli utenti convince sempre di più anche gli stati e le aziende fornitrici si servizi con una positiva ricaduta nel numero e nella diffusione delle stazioni di ricarica accessibili al pubblico.
L’auto elettrica supera il milione di unità
Tecnologie sempre più convincenti, costi di produzione e di vendita in calo ed una diffusa politica di incentivazione si sono rivelati un mix particolarmente felice nel 2015 spingendo le vendite delle auto elettriche forse anche al di sopra delle aspettative. Secondo il rapporto IEA alla fine dello scorso anno il parco di veicoli elettrici circolante nel mondo ha raggiunto la soglia di 1,26 milioni di unità, un valore quasi doppio rispetto ai dati del 2014. Numeri che ovviamente assumono ancora più risalto perché raggiunti in una fase in cui il prezzo del petrolio è rimasto mediamente molto basso rendendo meno conveniente che in passato la trazione elettrica. Ricordiamo in questo senso che IEA annovera tra i veicoli elettrici le auto a batteria, le auto ibride plug-in e le auto con tecnologia fuel-cell.
La progressione del mercato dell’auto elettrica è in questo senso sorprendente se si pensa che ancora nel 2010 il totale del parco circolante si misurava in poche decine di migliaia di unità. Primo artefice di questi notevoli risultati è la Cina dove lo scorso anno si sono venduti più di 200 mila veicoli elettrici, una quantità sufficiente a farne il primo mercato a livello mondiale. Anche negli Stati Uniti si sono superate le 100 mila unità, registrando tuttavia un lieve calo rispetto al 2014.
Più frammentata la situazione europea dove nessun mercato raggiunge le 50 mila unità annue ma allo stesso tempo si registrano alcuni dei modelli più interessanti in assoluto. Spicca ad esempio il dato delle Norvegia dove l’auto elettrica ha raggiunto nel 2015 una quota di mercato del 23,3%, un valore eccezionale se si pensa che a livello mondiale si viaggia ancora molto al di sotto dell’1%. Significativo è anche il caso dei Paesi Bassi che nel 2015 sono stati il terzo mercato in assoluto per l’auto elettrica che ha raggiunto nel paese una diffusione del 9,7%. I veicoli elettrici hanno superato la soglia simbolica dell’1% del mercato anche in Cina, Danimarca, Francia, Svezia e Regno Unito. Tra i paesi monitorati dall’IEA l’Italia non brilla con una diffusione limitata attorno allo 0,1%.
Uno degli storici problemi che ha limitato la diffusione dei veicoli elettrici è sempre stata la mancanza di stazioni di ricarica accessibili per il pubblico. Anche in questo settore però le cose stanno cambiando. Nel 2015 il rapporto IEA ha calcolato che nel mondo sono attivi 1,45 milioni di punti di ricarica, più di uno per ogni veicolo elettrico circolante. Ovviamente la distribuzione di queste strutture è ancora molto discontinua e disomogenea ma i progressi registrati negli ultimi anni sono davvero notevoli.
La maggior parte dei punti di ricarica, circa 1,3 milioni, è gestita da privati. Sono invece meno di 200 mila i punti di ricarica accessibili liberamente. Stati Uniti, Cina, Giappone, Paesi Bassi e Norvegia sono in ordine i paesi con il più alto numero di punti di ricarica. Un semplice raffronto con i dati citati in precedenza sul numero di veicoli elettrici circolanti dimostra lo stretto legame esistente tra la dimensione del mercato e la capillarità delle reti di ricarica.
Un ultimo aspetto che viene sottolineato dal report IEA è il rapido progresso tecnologico nello sviluppo delle batterie, elemento chiave del mercato dell’auto elettrica. È interessante in questo senso osservare che il costo delle batterie si è ridotto di quasi 5 volte tra il 2008 ed il 2015. Nello stesso periodo di tempo la densità di energia degli accumulatori si è moltiplicata di oltre 3 volte e mezzo. Tradotto in altri termini è oggi possibile produrre batterie per l’auto elettrica con costi in discesa e con pesi e dimensioni più contenute. Tendenze destinate a proseguire anche in futuro che da un lato contribuiscono ad abbassare i costi di acquisto e manutenzione dei veicoli elettrici e dall’altro li rendono sempre più efficienti e preformanti.
La Nissan Leaf si produce con energia pulita
Nissan è tra i costruttori che più ha investito negli anni sull’auto elettrica. Un impegno ripagato da buoni riscontri commerciali con oltre 200 mila Leaf già vendute. La casa giapponese ha ora rilanciato ulteriormente il proprio impegno per una mobilità sostenibile con una significativa rivoluzione per lo stabilimento di Sunderland nel Regno Unito. L’impianto produttivo da cui esce la Nissan Leaf 100% elettrica è stato infatti affiancato da 19.000 pannelli solari e 10 turbine eoliche sufficienti a coprire il 7% del fabbisogno energetico dell’impianto.
Nissan è molto attiva anche nello sviluppo delle reti di supporto per l’auto elettrica. Nello scorso mese di dicembre il costruttore ha presentato un progetto comune con l’italiana Enel denominato Vehicle-to-Grid (V2G) che individua una futura convergenza tra i veicoli a trazione elettrica e le Smart Grid destinate alla distribuzione di energia.
Photo Credits | Nissan