Le auto, gli autobus, i veicoli commerciali alimentati a metano continueranno a crescere di numero per i prossimi 5 anni, e non di poco: si prevede un boom prolungato che porterà la produzioni ad attestarsi su nuovi, più elevati standard, secondo le ultime previsioni della Frost & Sullivan.
I veicoli a metano, secondo l’ultimo studio della società internazionale di consulenza Frost & Sullivan di recente diffuso nel nostro paese dall’Osservatorio Federmetano, continueranno a crescere e diventeranno una realtà sempre più solida. Secondo lo studio nel 2018 i camion alimentati a metano giungeranno a essere il 3,4% del totale, mentre il 12,7% degli autobus venduti saranno modelli con alimentazione a metano.
L’analista di Frost & Sullivan, Saideep Sudahakar, ha commentato i dati come segue:
I costruttori di autobus e veicoli commerciali devono necessariamente sviluppare tecnologie che si interfaccino con le attuali infrastrutture di distribuzione del metano e devono inoltre prevedere la possibilità di aggiornamenti tecnologici in virtù di una maggiore diffusione del metano liquido. Un ulteriore obiettivo dovrebbe inoltre essere quello di ridurre il differenziale di prezzo tra i veicoli a metano e quelli alimentati in maniera tradizionale, differenziale che è un ostacolo all’acquisto di veicoli a metano.
Nel 2018 potremmo avere 18 mila bus e grandi camion a metano prodotti in Europa, ma, sembra suggerire l’analista, attenzione a non considerare la tecnologia di alimentazione a metano come un che di conclusivo: l’innovazione tecnologica resta un fattore fondamentale, e non solo, occorre ridurre il differenziale di prezzo tra auto e veicoli a metano in genere e quelli tradizionali.
Lo studio è stato diffuso in Italia, come accennato, dall’Osservatorio Federmetano. Anche il presidente dell’Osservatorio, Dante Natali, ha commentato i dati qui presentati, ricordando che
La crescita del metano trae origine da diversi fattori: in primo luogo dalla sua economicità, ma anche dal fatto che le emissioni dei veicoli a metano sono minori rispetto a quelle dei veicoli alimentati in maniera tradizionale, e ciò consente di rispettare le normative sempre più stringenti sui gas di scarico emanate in Europa.
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