Dell’auto ad aria compressa ce ne eravamo occupati ormai 3 anni fa, ma dopo l’annuncio di alcune case costruttrici che volevano realizzarle, poi non se n’è saputo più nulla. Fino ad oggi quando la MDI (Motor Development International) ha annunciato che a metà 2013 la prima auto ad aria compressa arriverà sulle strade. Per il mondo dell’ecologia si tratta di una importante vittoria perché visto quanto è pulita quest’auto, e visto che costa relativamente poco, potrebbe inferire un duro colpo al mercato delle auto inquinanti.
La produrrà Tata ed il primo mercato su cui uscirà sarà quello lussemburghese, ma in Italia si potrà acquistare direttamente attraverso il sito ufficiale della MDI. La casa indiana ha intenzione di uscire con diversi modelli dell’auto ad aria compressa, alcuni poco più che giocattoli (tanto che potranno essere guidati anche dai 14 anni), altri invece sono automobili vere e proprie, fino al modello più grande: l’autobus.
Ma andiamo con ordine ed occupiamoci della prima auto che uscirà. Si chiamerà AirPod ed è un livello “intermedio” tra quelli ideati dalla casa automobilistica. Registrato come quadriciclo leggero, potrà essere guidato a partire dai 16 anni ed è l’ideale per circolare in città visto che non supera gli 80 km/h. Con un solo pieno, che si fa collegando l’auto alla rete elettrica di casa, si possono percorrere poco più di duecento chilometri, al costo di un solo euro (2 euro se ci si ricarica dal benzinaio). Il sistema nello specifico è complicato da spiegare, ma ciò che conta è che c’è una sorta di motore/alternatore che, una volta agganciato alla corrente, aspira e comprime l’aria, in modo da renderla disponibile per gli spostamenti dell’auto. Costo dell’auto: 7.000 euro.
Questi modelli della Tata hanno anche in dotazione un motore elettrico, identico a quello delle auto elettriche che vediamo già oggi nelle nostre strade, che serve da supporto nel caso in cui il serbatoio rimane a secco. Per quanto riguarda le emissioni, queste sono quasi pari a zero. Come affermato da Cyril Negre, responsabile tecnico dell’auto ad aria della Mdi, la CO2 emessa è davvero un pizzico rispetto alle auto tradizionali, derivante dal processo di riscaldamento a 600 gradi dell’aria per poter produrre energia cinetica. Non ci sono però altri tipi di emissioni tipo NOx o altre a cui siamo abituati. Vedremo se prenderà piede anche in Italia.
[Fonte: Repubblica]
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