Ecoedilizia: la casa del futuro è verde

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Il mercato dell’edilizia ecosostenibile sta acquistando credito anche in Italia, nonostante resti ancora molto da fare per sensibilizzare costruttori e acquirenti ad orientarsi a favore dell’ambiente.
I costi di costruzione delle abitazioni verdi sono ancora piuttosto elevati, proprio a causa della bassa percentuale delle richieste.
Tuttavia, il risparmio energetico che ne deriva, in pochi anni coprirebbe i costi iniziali degli ecoimmobili, con enormi vantaggi economici, e non solo.

A giovarne è, infatti, anche la salute degli inquilini, dal momento che le case bioecologiche impiegano materiali che riducono l’inquinamento interno.
Nella casa sana vi deve essere un equilibrato ricambio d’aria e uno smaltimento dell’umidità efficiente, un utilizzo di materiali naturali non trattati e certificati (legno, calce, terra, cotto, sughero, lana) in modo da prevedere un’adeguata manutenzione e il possibile riciclaggio di tutti i materiali.

I pinguini imperiali e la lunga marcia dell’amore

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Il 21 marzo uscirà nei cinema italiani La volpe e la bambina, film girato nel Parco Nazionale dell’Abruzzo. Il regista Luc Jacques sembra essere particolarmente sensibile al tema del rapporto fra l’uomo e la natura, considerando che già qualche anno fa ci aveva incantato con l’ormai celebre film-documentario La marcia dei pinguini. (Se non lo avete ancora visto correte a noleggiarlo! Ne vale la pena).

E’ sempre di un regista francese, Jacques Perrin, un altro capolavoro sui teneri abitanti dell’Antartide, Il popolo migratore, e anche questo merita pienamente di essere visto.
Ma cosa avranno di speciale i pinguini imperiali, da suscitare così tanto interesse nel genio creativo di chi fa cinema?

Le conseguenze della deforestazione nell’isola di Sumatra

Secondo uno studio realizzato dal WWF in una delle province di Sumatra, esiste uno stretto rapporto tra il fenomeno della deforestazione, i cambiamenti climatici e l’estinzione di specie rare come la tigre di Sumatra.
Più di 4 milioni di ettari di foresta tropicale sono stati distrutti negli ultimi 25 anni, e i dati si riferiscono alla sola provincia di Riau!
Il nostro Paese è, purtroppo, uno tra i principali importatori di legname.

Il disboscamento provoca un’alta immissione di CO2 nell’atmosfera, con gravi conseguenze per il clima dovute all’effetto serra.
La distruzione delle foreste comporta la scomparsa degli habitat di alcuni animali, seriamente a rischio estinzione.
Riau ha perso il 65% del totale delle sue foreste e di conseguenza l’84% degli elefanti e il 70% delle tigri.
Attualmente a Riau ci sono soltanto 210 esemplari di elefanti e 192 tigri.

Rifiuti tecnologici: dove vanno a finire?

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Nel rapporto Toxic tech: non nel nostro cortile, Green Peace denuncia il grave problema ecologico dei rifiuti elettronici.
In base ai dati delle vendite globali di prodotti elettronici e di alta tecnologia, si è ricavata la corrispettiva quantità di rifiuti prodotta dall’industria tecnologica.

I dati emersi sono a dir poco preoccupanti: la quantità di questi rifiuti cresce in maniera esorbitante e nel contempo diminuisce il loro riutilizzo e riciclaggio.L’ONU ha stimato che ogni anno si producono tra i 20 e i 50 milioni di tonnellate di rifiuti tecnologici, che corrisponderebbero a circa il 5% della produzione globale di rifiuti solidi.

Corpi di plastica: dagli States una nuova preoccupante scoperta

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I nostri corpi contengono residui delle materie plastiche usate in cucina.
E’ la nuova scioccante rivelazione di alcuni studiosi del governo federale statunitense.
Il bisfenolo A (BPA), il maggior componente molecolare dei prodotti di plastica, sarebbe presente negli organi e nei tessuti degli americani, grandi e piccoli, senza esclusioni.
Il BPA viene legato in lunghe catene, chiamate polimeri, per trasformare il policarbonato in plastica.

La parte interna di molti contenitori di cibo, bevande ma anche piccoli elettrodomestici e il biberon dei bambini, sono fatti da policarbonati. L’uso e il riscaldamento possono provocare la rottura e lo scioglimento dei polimeri che entrano così a contatto con il cibo e, da lì, nell’organismo.

Decolla il biocarburante: primo volo ecologico per la Virgin Atlantic

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La Virgin Atlantic, con il volo Heathrow-Amsterdam del 24 febbraio, ha dato ufficialmente il via all’impiego di biocarburante nell’aviazione civile.
Il Boeing 747 della compagnia aerea fondata da sir Richard Branson, ha impiegato per uno dei suoi 4 motori un propellente ricavato dalle noci di cocco e da altre noci, mescolato con il kerosene. Il volo, che è durato circa un’ora e mezzo, ha inaugurato una meritevole iniziativa della Virgin per eliminare la dipendenza dagli idrocarburi.

Sir Branson ha dichiarato che il volo ha segnato una svolta fondamentale per l’intera industria del trasporto aereo:”Questo debutto della bioenergia nell’aviazione consentirà a chi è davvero interessato a ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, di imboccare il percorso verso i combustibili del futuro.”

WWF Italia e Birdlife Malta insieme per le cicogne

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Al via un progetto per la protezione delle cicogne e dei rapaci in migrazione sullo Stretto di Messina. L’iniziativa è stata promossa dal WWF Italia in collaborazione con l’Associazione Mediterranea per la Natura e Birdlife Malta.
Organizzato un campo internazionale le cui date in Sicilia vanno dal 12 aprile al 25 maggio, e a Malta dal 14 al 19 aprile.

L’intervento nasce a tutela delle centinaia di rapaci e cicogne che ogni anno vengono uccise, mentre passano sullo Stretto di Messina. Questa carneficina va avanti da molti anni, nonostante la legge vieti gli appostamenti fissi, e avviene anche in periodi in cui la stagione della caccia è chiusa.

Cavalli in viaggio verso la morte: storia di un odissea equina senza fine

E’ di qualche settimana fa la notizia che vede protagonisti i cavalli destinati alla macellazione, che giungono in Italia dopo estenuanti viaggi-tortura.
Vengono in prevalenza dalla Spagna e dall’Est Europa, in particolare dalla Lituania, dalla Romania e dalla Polonia.
Circa l’80% dei cavalli vivi che viaggiano attraverso l’Europa sono destinati al mercato italiano. ll percorso verso la morte li vede rinchiusi nei camion, ammassati l’uno contro l’altro in pochissimo spazio ed in ambienti angusti, impossibilitati a muoversi.

La durata del viaggio può sfiorare la soglia delle 36-46 ore. D’estate la temperatura dentro ai camion arriva a superare i 40°C e spesso gli sfortunati animali non hanno acqua a sufficienza per dissetarsi, nè cibo per ristorarsi. Soltanto nel 2006 hanno viaggiato in questo stato deplorevole ben 80 mila equini destinati alla macellazione.

Tibet: storia e misteri sul tetto del mondo

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Il Tibet ha sempre esercitato un grande fascino nell’immaginario occidentale, come mito geografico, culturale, religioso.
Anticamente lo si pensava come un altopiano inospitale, percorso dai venti, innevato, isolato dal resto del mondo da imponenti catene montuose e vette elevate.
L’aura di mistero che lo circondava era legata proprio alla sua inaccessibilità che, insieme all’altitudine, lo rendevano uno dei luoghi della terra più ricchi di fascino e magia.
La sua elevazione fece presupporre una corrispettiva elevatezza di vedute dei suoi abitanti. Si credeva fosse popolato da saggi e mistici, immersi in profonde meditazioni o nell’estasi contemplativa, in fondo alle grotte.

Negli anni Cinquanta la drammatica realtà tibetana si affacciò sullo scenario internazionale, rompendo con la sua crudezza le fantasie utopiche fino a quel momento intrattenute sul suo conto.
Contrariamente a quanto si credeva, il Tibet era stato aperto alle civiltà vicine per molti secoli, instaurando con loro scambi sia materiali che culturali.
La sua civiltà si era sviluppata negli ambienti naturali più vari e non solo nell’arido altopiano.
Il sentimento religioso faceva sì parte della quotidianità di ogni tibetano, ma la maggioranza della popolazione era più attenta alle necessità materiali della vita. Soprattutto si badava a cercare di resistere e a sopravvivere in un ambiente così ostile.

Anche la Commissione europea pensa ecologico: mezzi di trasporto che pensano all’ambiente

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Anche la Commissione Europea si muove in campo ecologico, accogliendo un progetto che promuove l’acquisto di nuovi mezzi di trasporto ecologici da parte degli enti statali e da parte dei gestori dei trasporti pubblici.

Il progetto risulta molto importante in quanto permette alle amministrazioni statali e a chi gestisce il trasporto pubblico di mettersi concretamente in campo contro le dannose immissioni di CO2 e l’eccessivo consumo di sostanze inquinanti.

Airbus A380: quando il volo si trasforma in…crociera!

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E’ stato definito il gioiello dell’ Airbus Industries, il gigante dei cieli, il piroscafo dell’aviazione civile, l’aereo di linea più grande al mondo: l’Airbus A380, è un aereo di linea quadrireattore a doppio ponte, in grado di trasportare 850 persone in versione charter o 555 nella tipica configurazione a tre classi.

Il primo volo di prova è avvenuto il 27 aprile 2005. Il 25 ottobre ha realizzato il primo volo commerciale, da Singapore a Sidney. Il costo dei biglietti inaugurali andava dai 535 dollari ai 100000 dollari per le suite e le minisuite.

Anche il Ces 2008 prova a parlare “verde”

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L’appuntamento più grosso in campo di elettronica il Consumer Electronics Show 2008, il “Ces” che si svolge a Las Vegas, nella città cuore degli spettacoli e dell’intrattenimento sullo sfondo dei fuochi d’artificio.

Nonostante le difficoltà dell’economia americana lo sviluppo tecnologico è inarrestabile e i centonovantamila metri quadrati che conta lo spazio di questa esposizione la dicono lunga sullo sviluppo di questo settore.

Micro organismi si risvegliano dopo 100 mila anni nel ghiaccio

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Uno studio recente ci dice come sicuramente non si è formata la vita sulla terra e ci svela che il costante aumento della temperatura terrestre provocando lo scioglimento dei ghiacci, potrebbe liberare i batteri in essi intrappolati da anni.

Dallo staff di Kay Bidle, della State University (New Jersey, Usa), arriva la scoperta che i piccoli organismi intrappolati nei ghiacci da circa 100 mila anni possono essere scongelati e riportati in vita mentre per gli organismi presenti in strati di ghiaccio più vecchi, si parla di ordine di tempo di milioni di anni, non ci sarebbe possibilità di rinascita in quanto il DNA sarebbe totalmente danneggiato e quindi l’attività cellulare compromessa irreparabilmente.