Il parlamento australiano ieri ha approvato una legge che fissa al 20% l’elettricità del Paese che dovrà provenire da fonti rinnovabili entro il 2020, in linea con gli obiettivi europei. La legge porterebbe a quadruplicare la quantità di energie rinnovabili fissata dal precedente Governo nel 2001 e fornirà abbastanza energia pulita per dare elettricità a 21 milioni di australiani.
Ma non tutti sono contenti, anzi pare che alcuni funzionari più “aggressivi” chiedano ulteriori tagli alle emissioni di gas serra. Il progetto di legge è stato approvato dopo che il Governo ha raggiunto un accordo con l’opposizione con l’intento di aumentare l’assistenza alle industrie che consumano molta elettricità, creando anche delle garanzie per gli investimenti in materia di carbone e per l’industria mineraria.
Il senatore Bob Brown, leader dei Verdi australiani, uno dei partiti di opposizione, ha dichiarato che l’obiettivo dovrebbe essere il 30% e che ai grandi inquinatori sono stati offerti troppi aiuti pubblici. Ma c’è anche chi rema contro, come il senatore Bob Fielding che ha spiegato che questa legge renderà l’energia troppo costosa.
Attualmente, l’8% dell’elettricità in tutta l’Australia proviene da fonti rinnovabili, specialmente dai generatori idroelettrici costruiti sul finire del scorso secolo. I critici sostengono che l’obiettivo è di rendere più costosa l’energia elettrica proveniente dal carbone, e che non diminuirà l’importo del riscaldamento climatico dovuto al gas a effetto serra.
Il ministro per il cambiamento climatico, Penny Wong, ha detto anche con un quinto dell’elettricità proveniente da fonti rinnovabili entro il 2020, le emissioni di carbonio previste saranno il 20% superiori ai livelli del 2000.
L’unico modo per diminuire il nostro inquinamento è quello di mettere un limite alla quantità di carbonio che si produce, e quello che si crea si dovrà pagare.
La scorsa settimana il Senato ha respinto una proposta di legge del governo, che avrebbe tassato le industrie che producono emissioni di anidride carbonica a partire dal 2011 e ridotto le emissioni del Paese fino al 25% al di sotto del livello del 2000 entro il 2020.
Fonte: [Guardian]