Volenti o nolenti, gli australiani sono quasi costretti a passare al biologico, oppure a diventare vegani. Le due principali catene di supermercati del Paese, la Coles e la Woolworths, si sono messe d’accordo per eliminare completamente dai propri articoli in vendita prodotti derivati direttamente da animali maltrattati. Ciò significa che ad esempio le uova arriveranno soltanto da galline lasciate libere e non allevate in batteria, e gli animali da macello non saranno gonfiati con anabolizzanti o altri additivi chimici, ma semplicemente mangeranno ciò che la natura gli mette a disposizione.
La decisione avrà sicuramente un impatto molto importante dato che le due catene insieme detengono all’incirca l’80% dei supermercati australiani. Questo genere di prodotti non è una novità, ma lo è solo per la grande distribuzione. Anche qui in Italia abbiamo piccoli negozietti biologici che vendono carne proveniente da animali allevati “alla vecchia maniera”, senza replicare quelle immagini orribili di mucche stipate per tutta la vita in una gabbia in cui non gli è possibile nemmeno muoversi, attaccate a dei mungitori automatici e costrette a sottostare alle pene dell’inferno.
Queste tecniche servono per abbattere i costi di produzione ed aumentare il fatturato dato che una mucca che in pochi mesi arriva a pesare centinaia di chili frutta molto di più di una che per raggiungere lo stesso peso ci mette due anni. Ma poi cosa ci mangiamo? E soprattutto questi animali meritano questo trattamento? Di solito nella grande distribuzione la carne e i derivati animali arrivano da questi allevamenti intensivi, ed infatti mediamente costano meno rispetto alla carne dei supermercati biologici. Ma le due qualità non sono paragonabili.
Se ne sono accorti finalmente in Australia dove Coles avvierà questo processo di riconversione già dal prossimo 1° gennaio, mentre Woolworths si convertirà a metà del prossimo anno. La decisione è arrivata in seguito alla campagna di sensibilizzazione che ha bombardato la tv in questi ultimi tempi e che mostrava i maltrattamenti subiti dagli animali. Speriamo che si diffonda presto anche in Europa.
[Fonte: Treehugger]
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