Quello che tutti speravamo sta finalmente accadendo. La corsa alle rinnovabili, iniziata pochi anni fa, ha portato le grandi nazioni a fissare obiettivi di autosufficienza energetica sempre più elevati. Prima è stata l’Europa a fissare il 20% di fabbisogno energetico soddisfatto dalle rinnovabili entro il 2020, poi c’è chi l’ha elevato al 30% e sempre più a salire. Dopodiché è stata la volta di nazioni piccole che arrivavano a puntare persino al 100% e, man mano che passava il tempo, a nazioni sempre più grandi come la Scozia. Ora è il turno di una delle nazioni più importanti del pianeta: l’Australia.
Non solo per la sua grandezza ma anche per la sua attività (un bel pezzo di economia si basa su carbone e uranio), l’Australia sta pensando di cambiare pagina e fissare il suo obiettivo di raggiungere il 100% di energia proveniente dalle rinnovabili. E nemmeno tanto più in là: entro il 2030. La riflessione deriva in seguito ad uno studio, effettuato dalla University of New South Wales, la quale ha dimostrato come ci sono tutte le potenzialità per uscire definitivamente dalla fase dei combustibili fossili.
Fino a 3 anni fa i dati australiani parlavano di una dipendenza dal carbone per il 75%, contro meno dell’8% delle rinnovabili. Secondo i ricercatori basterebbe mettere una tassa tra i 50 ed i 100 dollari australiani per ogni tonnellata di CO2 emessa per rendere molto più conveniente investire nelle rinnovabili.
Secondo i loro calcoli l’energia eolica che si potrebbe generare sull’isola potrebbe coprire fino al 59% del fabbisogno energetico; il solare fotovoltaico ed il solare termico aggiungerebbero una cifra tra il 15 ed il 20% ciascuno, mentre il rimanente verrebbe coperto dall’idroelettrico e dal biocarburante. Tutto sta ora nelle mani del Governo australiano, uno dei più attivi al mondo sulle tematiche ambientali, nonostante il proprio Paese sia uno dei maggiori inquinatori. La volontà di cambiamento c’è, bisognerà vedere se le grandi lobby dell’industria sporca lasceranno lo spazio di manovra necessario.
[Fonte e foto: Treehugger]