L’aumento delle piogge? Colpa del riscaldamento globale

Il riscaldamento globale mette a rischio la salute della Terra. Quante volte abbiamo sentito ripetere questa frase. Sembravano soltanto teorie basate su dati statistici ed osservazioni correlate da ipotesi di scienziati, esperti e non. Adesso arrivano i dati, e sono dolori.

Secondo uno studio condotto dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, durato 5 anni, in cui sono stati rilevati migliaia di dati, pare che le tempeste, piogge e grandinate in aumento negli ultimi tempi siano causate proprio dal riscaldamento globale. Infatti, si legge nel rapporto, che a causa dei mutamenti climatici le nubi cominciano a formarsi più in alto nell’atmosfera, portando a questa e ad altre conseguenze.

Il riscaldamento dell’acqua ad esempio. Finora i dati erano contrastanti, c’era chi diceva che si riscaldava tantissimo, chi di meno, chi non si riscaldava proprio. Facendo il calcolo opposto invece si capisce che il riscaldamento c’è, eccome. Secondo Hartmut Aumann, responsabile della ricerca, ad ogni grado di aumento della temperatura delle acque corrisponde un aumento del 45% delle nubi nel cielo. E vedendo quanto sono aumentate le nubi negli ultimi anni, si capisce che il surriscaldamento delle acque c’è stato.

Grazie al satellite Aqua messo a disposizione dalla Nasa infatti, Aumann ha scoperto una forte correlazione tra la frequenza delle nubi nei Paesi tropicali (circa 6 mila sono state quelle osservate) e le variazioni stagionali con la temperatura degli oceani. Se le cose non dovessero cambiare, l’aumento di temperatura degli Oceani dovrebbe essere all’incirca 0,13 gradi centigradi ogni 10 anni, a cui corrisponderebbero il 6% di aumento delle nubi. Le conseguenze sono note: piogge tropicali, grandinate capaci di distruggere anche le automobili, tempeste e tutti quei fenomeni atmosferici che stanno distruggendo le aree tropicali (l’aumento negli ultimi 18 anni è stimato nell’1,5%), ma che si stanno avvicinando anche a casa nostra. Sempre che non riuscissimo a fermarle prima.

Fonte: [ansa]