È da poco stato lanciato l’Atlante Italiano Conflitti Ambientali, una interessantissima piattaforma online consultabile gratuitamente da qualunque cittadino, nata dalla collaborazione tra università, ricercatori, attivisti e giornalisti e che presenta le schede delle maggiori vertenze sull’ambiente del nostro paese, quindi e ovviamente la Terra dei Fuochi e il Vajont e Taranto, ma non solo.
Arriva un nuovo strumento per chi ha a cuore l’ambiente e la sua salvaguardia, l’Atlante Italiano Conflitti Ambientali disponibile sul sito CDCA.it. La piattaforma presenta mappature dei conflitti e delle vertenze sull’ambiente più rilevanti del nostro paese, è gratuita e presenta un database in continua fase d’arricchimento: uno strumento ottimo tanto per il giornalista quanto per lo studente e il cittadino che vuole mantenersi informato sui problemi ecologici presenti sul territorio locale o nazionale. Ci si può registrare al portale CDCA e da utenti (da privati come da comitati o associazioni) inserire nuove schede proponendole dapprima alla redazione: il progetto, ovvero, è di natura partecipativa, non solo dedicato alla diffusione della conoscenza sui conflitti ambientali ma anche al coinvolgimento dei cittadini in questa opera di mappatura e informazione in merito alle problematiche ambientali presenti nel paese.
Atlante Italiano Conflitti Ambientali, il progetto Ejolt e le motivazioni
Ma non finisce qui: l’Atlante Italiano Conflitti Ambientali risulta infatti essere un approfondimento importante di un progetto tuttavia più vasto, il progetto Ejolt finanziato dalla Commissione Europea e sul quale hanno lavorato per 5 anni più di 20 partner internazionali, che ha condotto all’elaborazione dell’Atlante Globale della Giustizia Ambientale, che comprende al momento più di 1400 conflitti ambientali dislocati in tutto il globo.
Tornando all’Atlante di Giustizia Ambientale del nostro paese, nel comunicato stampa relativo al lancio si sottolinea la pesantezza dell’impatto ambientale sui territori di tutte quelle attività proprie del nostro attuale modello economico-produttivo, quali estrazioni, dighe, piantagioni, campi petroliferi, centrali elettriche a carbone, termovalorizzatori e via discorrendo, ricordando come
Se le risorse necessarie per le nostre economie dipendono da una logica di produzione a catena (estrazione, lavorazione, consumo), sono quasi sempre le popolazioni più povere a pagare le conseguenze dei danni ambientali. Tuttavia, questi processi avvengono lontano dagli occhi dei consumatori dei prodotti finiti. L’atlante intende rendere queste conseguenze più visibili e promuovere la responsabilità di imprese ed istituzioni sanitari ed economici – inflitte dalle loro attività.
Parole che ricordano come giustizia ambientali significhi anche giustizia sociale.
Atlante Italiano Conflitti Ambientali, categorie e informazioni presenti
Quali informazioni si possono trovare nell’Atlante Italiano Conflitti Ambientali? Occorre precisare che l’atlante prende in considerazione i problemi correlandoli a dieci categorie di conflitto: abbiamo l’energia nucleare, le estrazioni minerarie e le cave, il ciclo di gestione dei rifiuti, le biomasse e i conflitti correlati alla terra, l’energia (che sia fossile o rinnovabile), l’acqua e la sua gestione, le infrastrutture e il problema della cementificazione, il turismo, la salvaguardia della biodiversità, l’industria e le installazioni di natura militare. Nell’atlante si possono reperire informazioni interessantissime sugli investitori e i promotori dei vari conflitti ambientali riportati, nonché le cause degli stessi, il loro impatto sull’ambiente, immagini e video, informazioni di natura giurisprudenziale e molto altro ancora. Per tutti gli interessati ricordiamo che l’atlante è disponibile sul sito CDCA.
Photo credits | CDCA
Hollis 1 Marzo 2017 il 1:11 am
Today, I went to the beach with my kids. I found a sea
shell and gave it to my 4 year old daughter and said “You can hear the ocean if you put this to your ear.” She placed the shell to her ear and screamed.
There was a hermit crab inside and it pinched her ear. She never wants to go back!
LoL I know this is entirely off topic but I had to tell someone!
Here is my webpage – ig