L’energia dello spostamento d’aria oggi viene sfruttata in decine di modi diversi, e tre amici italiani ne hanno trovato uno tutto nuovo: quello dell’autostrada. In particolare hanno pensato di volgere in positivo uno degli aspetti negativi della società italiana, ovvero il sovrautilizzo di tir e camion che ogni giorno percorrono da Nord a Sud lo Stivale. Hanno così deciso di installare una speciale turbina eolica che, sul bordo dell’autostrada, potesse recuperare tutta quell’energia che viene prodotta dallo spostamento d’aria di un tir, e farne elettricità.
L’idea, nata tre anni fa dalla mente di Giovanni Favalli, Stefano Sciurpa e Gianluca Gennai, è molto semplice: perché lasciare sprecata un’energia così potente da far spostare un’automobile? Sarà capitato a tutti di sentire un forte spostamento d’aria quando un bestione di diverse tonnellate ci sorpassa a 80-90 km/h. E allora l’idea è di piazzare una turbina eolica in un punto strategico, in grado di recuperare tutta questa energia.
Proposta all’Enel, l’idea è piaciuta tanto che l’azienda italiana dell’energia ha investito 250 mila euro per lo sviluppo del prototipo. Dopo oltre 2 anni di lavoro l’Atea, questo il nome dato alla macchina, è stata installata sull’autostrada Brescia-Padova, una di quelle che hanno il traffico di tir più intenso d’Italia. La turbina era da 2,2 Kw con un diametro di vela pari a 1,2 metri, ed è stata in grado di produrre 9 Kwh che in un anno fanno all’incirca la produzione media di una famiglia.
Anche se può sembrare poco, bisogna tener conto che stiamo parlando di un modellino sperimentale e che, se entrasse in opera su larga scala, la produzione sarebbe molto maggiore. Il risultato è stato positivo così non solo l’Enel si era impegnata ad investire altri 400 mila euro in caso di buoni risultati, ma i tre ragazzi hanno anche vinto un premio nel concorso Enel Lab indetto per il cinquantenario dell’azienda, ed hanno ottenuto altri 650 mila euro da investire nel loro progetto.
Ora sono impegnati nella realizzazione di una turbina più grande e potente di circa 4 volte. L’obiettivo è di installarne una decina e vedere quanta energia producono. Chissà che un giorno, visto che i camion non si riescono a togliere dalle strade, almeno non si trovi una qualche utilità per l’ambiente.
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