Come abbiamo visto, ogni partito e candidato per le elezioni 2013, a suo modo si occupa di ambiente e di ecologia. Non sempre però il programma ambientale è convincente e chiaro per gli elettori. Per capire meglio come la politica si occuperà di cambiamenti climatici, di energia pulita, di rifiuti e di dissesto idrogeologico, di infrastrutture e di tutela della biodiversità, le associazioni ambientaliste incontrano i candidati alle prossime elezioni.
Nel Diario elettorale 2013 di WWF, Greenpeace Italia, CAI, Legambiente, FAI, Federazione Pro Natura, Touring Club Italiano, sono già stati fissati 5 incontri, dal 31 gennaio al 7 febbraio con Ingroia, Vendola, esponenti del Movimento 5 Stelle, della Lista Monti e del PD. Per il 19 febbraio è invece previsto l’incontro delle associazioni ambientaliste con Maroni. Berlusconi, Fini e Udc non hanno risposto all’invito. Durante gli incontri, oltre a chiarimenti sul programma ambientale, i candidati premier si sono confrontati con esponenti delle sette associazioni ambientaliste sulle 80 proposte, di cui 28 prioritarie, contenute nel documento Elezioni nazionali 2013: Agenda ambientalista per la Ri-Conversione ecologica del Belpaese. Vediamo in sintesi chi ha risposto come:
- La lista Monti e il PD sono abbastanza allineati nel loro programma ambientale. Difatti, pur non negando l’importanza della Green economy per un futuro sostenibile e per rilanciare l’economia del Paese, si limitano a sostenere i contenuti della Strategia energetica nazionale del ministro Passera e già del governo Monti in fatto di rinnovabili e di energia pulita anche se il documento è molto generico e non prevede una progressiva dismissione delle centrali termoelettriche alimentate da combustibili fossili. Anche per quel che riguarda le infrastrutture strategiche e il rapporto lavoro-salute-ambiente non hanno programmi precisi, nè indipendenti da quelli che sono gli interessu dei grandi gruppi industriali;
- SEL invece presenta un programma ambientale molto articolato e ampio, da cui “emerge la consapevolezza che in tempo di crisi è necessario un nuovo contratto sociale e di governo che metta al centro il binomio lavoro e ambiente e le sue scelte per la de-carbonizzazione, le fonti energetiche rinnovabili, le piccole e medie opere per la manutenzione del territorio” ;
- La Lista Ingroia vede nella “crescita verde” il futuro dell’Italia ma poi in concreto non propone i particolari della sua idea nel programma ambientale;
- Il Movimento 5 Stelle punta invece sul risparmio, l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e nel dire No al ponte sullo Stretto e alla TAV.
[Fonte e foto: Touring Club Italiano]