L’ozono che soffia dall’Asia sta aumentando i livelli di un ingrediente importante dello smog nei cieli occidentali degli Stati Uniti, secondo un nuovo studio pubblicato su Nature. Gli importi sono piccoli e, finora, solo in una regione dell’atmosfera denominata troposfera, ad un’altitudine da 3 a 8 km, ma lo sviluppo potrebbe complicare gli sforzi degli Stati Uniti per il controllo dell’inquinamento atmosferico.
Anche se i livelli sono piccoli, sono stati in costante aumento dal 1995, e probabilmente già da prima, ha spiegato l’autore Owen R Cooper, ricercatore presso l’Università del Colorado.
L’aspetto importante di questo studio per il Nord America è che abbiamo un forte indizio che l’ozono basale è in aumento. Ancora non si sa quanto sta scendendo verso la superficie. Se l’ozono superficiale è in aumento con l’ozono troposferico libero, ciò potrebbe rendere più difficile per gli Stati Uniti raggiungere lo standard di qualità per l’ozono.
Lo studio è il primo a rilevare il collegamento tra l’ozono atmosferico negli Stati Uniti e l’inquinamento asiatico, ha aggiunto Dan Jaffe, uno dei ricercatori dell’Università di Washington-Bothell, dove insegna chimica atmosferica e ambientale.
La US Environmental Protection Agency sta valutando di abbassare il limite attuale di ozono nell’atmosfera di ben il 20%, e ha lavorato con la Cina per ridurre le emissioni delle sostanze chimiche che si trasformano in ozono.
L’ozono è dannoso per i sistemi respiratori delle persone e delle piante. Esso si crea quando i composti prodotti dalla combustione dei combustibili fossili sono colpiti dalla luce solare. L’ozono contribuisce anche all’effetto serra, classificato alle spalle dell’anidride carbonica e del metano in ordine di importanza.
L’ozono è solo uno dei molti inquinanti provenienti dall’Asia che raggiungono gli Stati Uniti. Quello che gli strumenti regolarmente rilevano sono il mercurio e la fuliggine, che causano il cancro. Jaffe ha detto che è logico concludere che l’ozono sia aumentato a causa di una maggior quantità di carbone e petrolio bruciati in seguito al boom economico in Asia. Il processo inizia in maggio e finisce a giugno, quando le correnti d’aria producono la maggior quantità di ozono asiatico rilevato nei palloni meteorologici americani.
I Paesi che, secondo Cooper, sono i maggiori responsabili della produzione di ozono che si sposta verso gli Stati Uniti sono India, Cina, Vietnam, Laos e Cambogia.
Fonte: [The Guardian]
Massimo 23 Gennaio 2010 il 12:17 pm
Un piccolo appunto, che in Asia il Laos (e probabilmente la Cambogia) sia tra i maggior produttori di ozono e inquinamento in generale mi sembra veramente una grossa panzana.
Un paese di meno di 6 milioni di abitanti, un’industria praticamente inesistente ed una agricoltura prevalentemente di sussistenza che utilizza poco o nulla fertilizzanti ed insetticidi…
Forse il sig. Cooper dovrebbe fare un salto in Laos per rendersi conto di cosa scrive, anche perche’ cosi’ la credibilita’ dell’articolo risulta veramente scarsa.
A proposito, parlando di Asia, la Thailandia, la Malesia e l’Indonesia (e lasciamo perdere il Giappone e la Corea) sarebbero meno “inquinanti” del Laos? Vabbe’, se lo dice lui.
Io parlo perche’ in laos ci vivo da anni.