Se a Napoli i rifiuti sono un problema, serio e da affrontare al più presto, in Brasile dove si trova la discarica più grande del mondo, possono essere un tesoro. Ma solo se un grande artista come Vik Muniz ci mette mano.
L’artista di origini brasiliane ma newyorchese di adozione, ha trascorso tre anni nella discarica di Jardim Gramacho, nella periferia di Rio de Janeiro e ha creato delle opere d’arte utilizzando i rifiuti.
La sua esperienza dal 23 novembre è anche un film-documentario, Waste Land presentato dal regista Lucy Walker alla rassegna Lo schermo dell’arte di Firenze. Il documentario, già premiato ai Festival di Sundance e a quello di Berlino 2010, è già un cult perché l’artista brasiliano è riuscito a dare un valore estetico ed artistico anche ai rifiuti, e a dar voce agli abitanti della discarica. Si, perché nella discarica di Rio vivono cibandosi dei rifiuti e cercando il riciclabile, il vendibile, poveri ed emarginati, chiamati catadores de rua. L’artista con il loro aiuto ha realizzato sculture e ritratti fatti di rifiuti.
Una nota dell’Agencia Brasil del 2006 dice che
Jardim Gramacho possiede 20mila abitanti e sacche di miseria; il 50% della popolazione sopravvive con il riciclaggio. Senza servizi igienici di base, le persone vivono in baracche di legno e cartone ed in palafitte.
Ogni giorno arrivano nella discarica di Rio 7mila tonnellate di rifiuti. Jardim Gramacho doveva essere chiusa nel 2007 ma il governo ancora non prende una decisione in merito. Come ha dichiarato Vik Muniz
Queste persone si trovano all’altro estremo della cultura del consumo. Pensavo di incontrare persone sconfitte e distrutte, e invece sopravvivono. Io ero povero e tutto quello che volevo erano cose materiali, adesso sono in una fase in cui ho tutto e non voglio niente, voglio rovesciare tutto questo in qualche modo.
L’artista è noto per usare materiali come cioccolato, burro, pomodoro, polvere raccolta nei musei, per ricostruire le immagini di opere famose e poi fotografarle. A Jardim Gramacho ha proiettato sul terreno le immagini che voleva rielaborare e poi, con l’aiuto dei catadores de rua ha dato vita a opere di rifiuti. La vendita dei suoi ritratti e delle sue creazioni ha fruttato 250.000 dollari che l’artista ha devoluto interamente in favore dei raccoglitori di immondizia di Jardim Gramacho che ora potranno costruire delle casette nei pressi della discarica.
Ho sempre usato materiali di recupero e volevo migliorare la vita di queste persone proprio usando i rifiuti con cui lavorano quotidianamente. Ero in cerca di un modo per aprirmi al pubblico, per ridurre lo spazio che, per colpa di noi artisti, spesso separa chi realizza un’opera da chi ne fruisce. Con i soldi ricavati dalla vendita delle opere l’associazione dei catadores di Jardim Gramacho ha acquistato l’attrezzatura necessaria per migliorare le condizioni di lavoro. La pubblicità ottenuta ha spinto l’associazione degli industriali brasiliani a organizzare corsi professionali per insegnare ai catadores a vendere direttamente il materiale riciclabile che raccolgono, senza intermediari. E, soprattutto, è cambiato il modo con cui il pubblico guarda i lavoratori delle discariche: non più come parassiti della società senza alternative, ma come categoria professionale con la propria dignità.
[Fonti: Vogliosalire; Italia24; Lei Web]
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