Arriva il programma per le previsioni metereologiche a lungo termine

di Redazione 1

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Dopo decenni di ricerca sulle prove dell’influenza delle attività umane sul clima della Terra, i climatologi non solo sono riusciti a trovarle, ma addirittura sono riusciti anche a costruire un programma grazie al quale è possibile prevedere il clima dei prossimi 10 anni.

Essendo riusciti a mettere in relazione l’attività con l’aumento delle emissioni, e le loro conseguenze, adesso è più semplice immettere i dati nel computer e vedere l’analisi di ciò che ci aspetta nei prossimi anni. Queste previsioni verranno effettuate settimana per settimana, per aggiornare continuamente l’attività dell’uomo, e di conseguenza anche il cambiamento futuro del clima.


Il gruppo di lavoro, formato principalmente da tedeschi, ha pubblicato la propria ricerca sulla rivista Nature, e ha spiegato come siano riusciti a calcolare, tramite questo programma, con estrema precisione gli avvenimenti passati. Facendo questo, è ipotizzabile che anche quelli futuri si possano calcolare con altrettanta precisione. Uno dei primi tentativi di prevedere il lungo termine, ha dato come risultato un lieve raffreddamento delle temperature degli oceani americani ed europei, dovuti alle migrazioni delle correnti marine e oceaniche.

I ricercatori hanno sottolineato come, nel caso in cui i gas e la diossina continuassero ad accumularsi nell’atmosfera, ci potrebbe essere un brusco stop dell’innalzamento del riscaldamento globale, ma solo temporaneo. “Stiamo imparando che la variabilità del clima interno è importante e può mascherare gli effetti dell’influenza umana sul cambiamento globale – ha dichiarato l’autore del rapporto Noel Kennlyside del Liebniz Institute di Scienze Marine a Kiel, in Germania – alla fine questo dà più fiducia nel proiezioni a lungo termine.”

Il nuovo studio si è concentrato sulle relazioni tra breve termine del clima e le tendenze di un sistema di correnti nell’Oceano Atlantico, chiamato il “Capovolgimento della circolazione meridionale“, perchè esso subisce modifiche periodiche. Le previsioni sono state fatte sulla simulazione del cambiamento del clima globale in base al cambiamento delle temperature oceaniche. Ma questo programma ancora non è perfetto. Infatti facendo una simulazione che partisse dal 1950 fino al 1980, si riusciva a prevedere più o meno perfettamente la condizione climatica dell’Europa e dell’America, ma per quanto riguarda l’Africa centrale era ancora difficile, dato che lì i cambiamenti di correnti sono più repentini e quindi imprevedibili.

Altri ricercatori, tra cui anche scienziati della NASA presso il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, hanno confermato indirettamente la tesi di Kennlyside, in quanto anch’essi hanno rilevato un’oscillazione delle temperature del Pacifico avvenuta 2 settimane fa, e che potrebbe portare ad un abbassamento delle temperature oceaniche, e di conseguenza ad un raffreddamento del clima. Ma gli esperti confermano che questi sbalzi improvvisi di temperatura sono abbastanza frequenti negli oceani, e nei futuri decenni potrebbero verificarsi eventi contrari, che porteranno al riscaldamento globale.

Secondo Kevin Trenberth, uno scienziato del clima presso il National Center for Atmospheric Research in Boulder di Colo, il clima verrà influenzato non solo dall’effetto serra, di cui noi siamo tutti responsabili, ma anche e soprattutto da una variabilità naturale per cui noi non abbiamo ancora un rimedio. Questo programma, quindi, ha come utilità quella di poter prevedere in anticipo disastri naturali come le inondazioni e le carestie, e salvare migliaia di vite umane. Ma deve anche servire ai politici per capire che in una fase di raffreddamento della Terra, non significa che tutti i problemi siano risolti, e che l’uomo non influisce più sul cambiamento climatico. “Troppi pensano che il riscaldamento globale significa un monotono e inesorabile innalzamento delle temperature – spiega Trenberth – ma non è affatto così”.

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