Paul Watson, il fondatore del gruppo ambientalista Sea Shepherd, da sempre impegnato nella difesa di squali e balene a nella lotta al finning, la tecnica di spinnamento dei cetacei, è stato arrestato in Germania per un incidente marittimo avvenuto circa 10 anni fa. Nel 2002 l’ambientalista canadese si trovava al largo delle acque del Guatemale per girare un documentario, ma a quanto pare ebbe un “incidente” con una barca del Costa Rica che cacciava illegalmente gli squali.
Questa l’accusa del fermo avvenuto sabato scorso a Francoforte dopo la richiesta di estradizione avanzata dalla autorità del Costa Rica che lo accusano di “violazione del traffico marittimo”. Tuttavia sono trapelate delle indiscrezioni da parte di Paul Watson che conferma l’incidente avuto, casualmente, con la barca “Varadero” battente bandiera del Costa Rica ripresa dallo stesso mentre cacciava illegalmente gli squali per prelevarne le pinne. In quell’occasione difatti il capitano canadese riprese tutto e realizzò il documentario “Sharkwaters” condannando il gesto e, come si legge nel comunicato stampa diramato dal gruppo ambientalista
Su ordine delle autorità guatemalteche Sea Shepherd ordinò all’equipaggio del Varadero di cessare l’attività e di rientrare in porto per rispondere del reato. Ma quando scortavano il Varadero verso il porto, la situazione cambiò e fu inviata una cannoniera guatemalteca per tentare di intercettare gli uomini di Sea Shepherd
Watson e gli altri ambientalisti del gruppo per evitare la cannoniera salparono sulla nave del Costa Rica e a bordo scoprirono altre attività illegali, tra cui l’esistenza di edifici industriali utilizzati per essiccare le pinne degli squali destinate al commercio e alla realizzazione di zuppe. Il capitano, assistito dagli avvocati europarlmanetari Daniel Cohn Bendit e Jose Bovè, non si dà per vinto e si dice pronto a continuare la sua missione indifesa degli squali. Per il mese di giugno il movimento Sea Shepherd solcherà le acque del Pacifico meridionale per fermare lo spinning illegale dei cetacei che, come confermano le ricerche, ha causato finora la morte di oltre il 90% della popolazione di squali del Pianeta.
[Fonte: Sea Shepherd]
[Foto: guano su Flickr]
Carola 14 Maggio 2012 il 12:08 pm
…”spinning illegale dei mammiferi marini che, come confermano le ricerche, ha causato finora la morte di oltre il 90% della popolazione di squali del Pianeta.”
Gli squali non sono mammiferi…
E comunque…Forza Sea Shepherd!