Ultimamente si sente spesso parlare di strane applicazioni per smartphone, tra cui quelle che tramite sensori di qualità dell’aria possono tirar fuori le più assurde informazioni, ma finora nulla di concreto (o molto poco) si è realizzato. Ma una nuova applicazione per cellulari potrebbe portare a misurazioni della qualità dell’aria in tempo reale in una maniera ancora più semplice del previsto: tramite una normalissima foto.
I ricercatori della University of Southern California hanno creato l’applicazione Visibility per gli smartphone Android, che richiede solo una rapida istantanea dello skyline per dirvi se l’aria nella vostra città sia sicura da inalare o no.
Ancora più interessante è il prezzo: zero euro. L’applicazione infatti pare debba essere gratuita, e funziona tramite una una fotografia del cielo scattata dall’utente che la invia ad un centralone dell’Università californiana il quale elabora le immagini, e reinvia il resoconto. Qui sono specificati i livelli di inquinamento e gli avvertimenti su come comportarsi.
L’informazione non è soltanto immediatamente utile al proprietario del telefono cellulare, ma va anche a vantaggio degli scienziati che in questo modo raccolgono maggiori dati per una migliore comprensione dell’inquinamento atmosferico locale. Il team scrive che questa potrebbe essere una soluzione ideale che unisce le misurazioni più precise possibili ai telefoni cellulari sempre più tecnologicamente avanzati.
Ma come funziona? In pratica l’utente fa una foto con l’Android, Visibility invia la foto del cielo in un piccolo file in bianco e nero ad un computer centrale, insieme ai dati provenienti dal GPS, bussola, orologio e accelerometro del telefono, il computer confronta il valore di luminanza del cielo nella foto con i modelli algoritmici del tempo specifico e, coordinandoli con i dati del telefono, dà il responso finale.
Ad esempio se il cielo nella foto non è luminoso come il modello dice che dovrebbe essere, vuol dire che la luce del sole non riusciva a penetrare l’atmosfera perché è stato bloccato dalla foschia dell’inquinamento. Non solo il computer quindi invia all’utente un rapporto sul livello di inquinamento atmosferico, ma memorizza anche le informazioni (senza l’identità dell’utente) per ampliare le mappe dell’inquinamento per quel determinato territorio.
Aspettiamo che arrivi anche in Europa e vedremo quanto (e se) funzionerà.
Fonte: [Treehugger]