Per Legambiente è l’ambientalista dell’anno, ma l’imprenditore Antonio Diana, titolare della Erreplast, un’azienda del casertano che trasforma le bottiglie recuperate con la raccolta differenziata, ci piace descriverlo riciclando le sue stesse parole, come un cittadino campano che non si è lasciato prendere dai luoghi comuni del “tutto è inutile”, ”è solo un business per le ecomafie”, e ha trasformato i rifiuti in risorsa avviando un’azienda che dà lavoro a cento persone a Gricignano D’Aversa, in un’area che, speriamo quanto prima, venga definita più spesso terra di Antonio e di chi come lui, e non più terra patrimonio del clan dei Casalesi.
I camorristi hanno assassinato suo padre Mario nel 1985 ma Antonio e suo fratello Nicola non si sono piegati alla pacata rassegnazione ottenendo giustizia, riscatto dal dolore e vita, malgrado le mille difficoltà rappresentate non solo dalle mafie, ma anche da un sistema istituzionale di gestione dei rifiuti che li obbliga spesso ad importare le bottiglie di plastica da altre regioni. Paradossale, in un territorio sommerso dai rifiuti, plastica in primis. Noi di Ecologiae abbiamo raccolto la sua preziosa testimonianza, certi che la sua esperienza sarà utile a quanti sognano di fare impresa in modo sostenibile al Sud: si può fare.
Di cosa si occupa la Erreplast?
La Erreplast possiede un impianto per il riciclo dei contenitori per liquidi in plastica di PET (bottiglie di acque minerali) provenienti dalla raccolta differenziata con una capacità produttiva annua di oltre 20.000 tonnellate.
Produce scaglie di PET da riciclo di elevata qualità destinata alle produzione del Fiocco poliestere e della foglia poliestere per termoformatura, oltre ad altri sbocchi.
L’impianto della ERREPLAST costituisce una qualificata integrazione delle attività industriali svolte dalla SRI, un moderno impianto di selezione dei rifiuti di imballaggi in plastica, con una capacità produttiva di oltre 60.000 tonnellate/anno, dando vita ad un sistema integrato di selezione e riciclo, unico in Regione Campania. Un moderno sistema industriale in grado di garantire alta efficienza dei processi, tracciabilità dei flussi e riciclo ovvero massima valorizzazione dei rifiuti di imballaggi, quali la plastica, l’alluminio, l’acciaio, la carta e il cartone.
Quante persone sono impiegate nella Sua azienda?
Entrambe le aziende danno lavoro a circa 100 unità lavorative tra diretti e indiretti di produzione.
Qual è il fatturato annuo?
Il fatturato della Erreplast è pari a oltre 11.000.000,00 di euro, con SRI il fatturato complessivo è pari a oltre 15.000.000,00 di euro.
Dal Pet al Ripet, da scarto a materia prima, da rifiuto a guadagno. Lavorare con l’immondizia in Campania ed uscirne puliti, come avete fatto?
Credo che sia stata premiata una politica aziendale da subito indirizzata verso direttrici d’intervento ben definite: individuazione di obiettivi precisi, creazione di un team di professionisti, adozione dei più aggiornati standard tecnologici, applicazione di un metodo. Elementi che si sono rilevati determinanti per raggiungere i risultati di oggi. L’altro aspetto, più delicato, è rappresentato dalla ferma volontà di aver creduto che la gestione dei rifiuti vada condotta in una moderna logica industriale con una forte vocazione ambientale e sociale, evitando di partecipare ad una parte del ciclo dei rifiuti a basso valore tecnologico e con un alto rischio di ingerenze criminali.
Ambientalista dell’anno, che valore ha per Lei il riconoscimento conferitoLe da Legambiente?
È un premio che mi lusinga e che mi responsabilizza ancora di più. Credo vada condiviso con tutti coloro che in Erreplast si adoperano per tenere insieme risultati economici e promozione sociale.
Cosa ne pensa dell’emergenza rifiuti a Napoli, Lei, che dei rifiuti vive, cosa si sentirebbe di consigliare ai cittadini e soprattutto alle istituzioni che in quei cumuli ci vedono solo spazzatura?
Ai cittadini, di non farsi prendere dai luoghi comuni del “tutto è inutile”…”è solo un business per le ecomafie”…. e di continuare ad alimentare una coscienza ambientale nonché praticare buona prassi. Alle Istituzioni di porre la raccolta differenziata al centro di una corretta gestione dei rifiuti e di migliorare la qualità dei servizi di raccolta, nonché sensibilizzare e informare adeguatamente i cittadini sulle modalità, sulle destinazioni e sui risultati. In tale direzione abbiamo recentemente realizzato uno spot televisivo, in onda su una tv regionale, che invita i cittadini e le istituzioni a superare i luoghi comuni, non lasciarsi demotivare dalle continue emergenze e scoprire che anche in Campania esistono realtà produttive che operano a supporto della raccolta differenziata e del riciclo. Per chi è interessato lo spot è anche visibile dal nostro sito.
Per saperne di più www.erreplast.it.
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