In Antartide mentre sale la temperatura aumentano i ghiacci. Questo apparente paradosso è stato spiegato chiaramente da un recente studio olandese da poco pubblicato su Nature Geoscience.
In Antartide si creano nuovi ghiacci nonostante l’incremento della temperatura. Come è possibile? Questo fenomeno ha in passato anche aperto a congetture piuttosto bizzarre. Ora i ricercatori del team capeggiato da Richard Bintanja dell’Istituto Meteorologico Reale olandese in un articolo su Nature Geoscience lo spiegano in termini semplici e chiari. Tutto si basa sull’assunto che lo scioglimento stesso dei ghiacci interni provoca un abbassamento delle temperature del mare in prossimità della costa. Da ciò deriva la tendenza nei pressi delle coste alla formazione di nuovi blocchi di ghiaccio.
Dati oceanografici alla mano il team di scienziati ha sottolineato come si verifichi puntualmente un accumulo di tali acque fredde generate dallo scioglimento dei ghiacci nelle acque limitrofe alla linea costiera del continente, in particolare sullo strato superficiale di tali acque. Ciò spiegherebbe perché mentre al Polo Nord lo scioglimento dei ghiacci si collega a un trend tendenzialmente uniforme di riduzione della superficie ghiacciata lo stesso non avvenga al Polo Sud, dove per meccanismi localizzati della zona nuove superfici di ghiaccio vengono a crearsi.
Oltre ai dati oceanografici per la teoria riguardante l’Antartide portata avanti dagli studiosi dell’Istituto Meteorologico Reale olandese è stato utilizzato anche un modello al computer che studia le possibili evoluzioni future. Secondo gli studiosi il fenomeno dell’aumento dei ghiacci in Antartide nonostante l’aumento delle temperature sarebbe un fenomeno temporalmente breve: non continuerà per molto ancora, ed è inoltre un fenomeno collegato anche alle precipitazioni di carattere nevoso sul continente dell’Antartide, che continuano a ridursi nel mentre che il fenomeno della creazione di nuovi ghiacci prosegue.
Guai, sembrano dirci gli scienziati, a leggere questo fenomeno in maniera superficiale come prova di una minore incisività del riscaldamento globale sul pianeta: stiamo parlando di un fenomeno “sintomatico” della regione, che peraltro non durerà ancora per molto.
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