Non è servita a molto la protesta degli abitanti di Scanzano Jonico che nel 2003 bloccarono l’intera Basilicata, occupando tutte le strade d’accesso e le stazioni che portavano al sito individuato dal Governo per stoccare le scorie nucleari francesi. Quella volta fu un successo, ma forti della memoria corta degli italiani, i nostri governanti, che dopo 6 anni sono sempre gli stessi, ci riprovano, adducendo al favore del popolo che vuole il nucleare.
Ora, a prescindere dai sondaggi che millanta il Presidente del Consiglio, che si sa sono composti da poche centinaia di persone, tutte più o meno vicine a lui, sono molto più credibili i sondaggi che effettua l’Eurispes, un’agenzia di sondaggi europea e quindi non coinvolta tra le aziende del Presidente. Secondo i dati provenienti dal Rapporto Italia 2009, gli italiani che sono contrari al nucleare sono ancora la maggioranza.
Esattamente, nel campione di intervistati di diverse età e zone di residenza, il 45,75% si dice contrario al ritorno al nucleare, contro il 38,7% dei favorevoli e il 15,55% di indecisi. Ma attenzione a non confondere questi dati con la solita storiella dell’Italia spaccata a metà, e delle percentuali molto vicine. In primis va ricordato che 6 mesi fa i favorevoli al nucleare erano il 47%, quindi quasi il 10% in più rispetto ad oggi (forse quando le trombe del Governo si sono zittite, la gente ha cominciato a ragionare con la sua testa e ha capito che forse non è il caso di affidarsi a questa fonte di energia), ma il dato più ridicolo è che in questo 38,7% di favorevoli, ben l’8,2% è composto da persone che alla domanda se volessero una centrale nella loro zona di residenza, hanno risposto di no. Il che si traduce in meno di un terzo della popolazione italiana che vuole il nucleare.
La maggiore preoccupazione che porta i cittadini a rispondere di no è la poca sicurezza che infondono le centrali nucleari. L’Italia, che ha il record degli incidenti sul lavoro e che non ha una legislazione credibile sulla sicurezza sui posti di lavoro, di certo non può permettersi di rischiare di costruire una centrale nucleare, con tutti i rischi che essa comporta. Al secondo posto tra gli “ostacoli” c’è l’idea che il nucleare non sarebbe la soluzione per risolvere il problema energetico dell’Italia.
L’ultima parte del sondaggio cerca di valutare, tra i sì, in quali Regioni la popolazione è più favorevole a costruire le centrali. Le più disponibili si dicono le isole, che superano il 50% dei consensi, seguite dal Nord-Ovest. Chi invece non le vuole proprio è il Nord-Est, con solo il 45,7% dei residenti che l’accetterebbe.