Né il kevlar rinforzato, né la vernice anti-radar sono state sufficienti a proteggere il trimarano Ady Gil da ciò che nel gergo marinaresco si chiama “un attacco non provocato“, quando cioè la nave giapponese Shonan Maru n. 2 ha “deliberatamente speronato e provocato danni catastrofici”.
L’emittente ABC è riuscita a procurarsi il video che mostra come i balenieri giapponesi hanno continuato a sparare i cannoni ad acqua sull’equipaggio dell’Ady Gil, anche dopo aver speronato e distrutto la prua della nave, rischiando anche di far morire annegati gli attivisti. Immediatamente il video è stato caricato su You Tube, e le crude immagini sono riproposte alla fine dell’articolo.
Secondo il capitano di un’altra imbarcazione nella zona al momento, la nave giapponese ha letteralmente “strappato” circa 2,5 metri di prua dell’Ady Gil. Per fortuna l’uomo è riuscito anche a salvare i 6 uomini a bordo del trimarano da una situazione molto pericolosa.
Nel novembre 2009 la Sea Shepherd Foundation ha mostrato il proprio equipaggiamento da 1,5 milioni dollari più una nuova barca anti-caccia alle balene, la Ady Gil, a Hobart, Tasmania, prima di dirigersi verso le acque antartiche per affrontare le operazioni di caccia giapponesi. Il mezzo futuristico, con fibre di carbonio, era stato rinforzato con una mezza tonnellata extra di kevlar per far fronte alle condizioni antartiche.
Spiega Paul Watson, il capo dello Sea Shepherd,
Questa è una perdita notevole per la nostra organizzazione, l’Ady Gil rappresenta una perdita di quasi due milioni di dollari. Tuttavia la perdita di una sola balena è di maggiore importanza per noi e non vogliamo perdere l’Ady Gil invano. Questo colpo rafforza la nostra volontà, non indebolisce il nostro spirito.
Secondo le prime notizie, un membro dell’equipaggio ha subìto la rottura di alcune costole, ma per il resto gli altri passeggeri sono rimasti miracolosamente illesi. La Nuova Zelanda aveva in passato deciso di aiutare le baleniere giapponesi noleggiando due aerei per individuare le navi degli attivisti e trasmettere la loro posizione alla flotta di baleniere. Ma siccome tali aerei dovevano partire da aeroporti australiani, i politici di entrambi gli schieramenti si sono ribellati e hanno bloccato l’operazione.
Dopo aver vinto le elezioni nel dicembre 2007, il nuovo governo laburista australiano ha promesso di intraprendere un’azione legale contro il Giappone nella caccia alle balene nell’Antartico Australiano. Ma dopo più di due anni la promessa ancora non è stata mantenuta.
Fonte: [Treehugger]
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