Una recente ricerca aveva stabilito che, negli ultimi 40 anni, la popolazione di elefanti in tutto il pianeta si era dimezzata. Di questo passo, è evidente, questi enormi ma bellissimi animali rischiano di sparire in pochi decenni. Il primo a farne le spese potrebbe essere l’elefante di Sumatra che, secondo il WWF, rischia di sparire in meno di trent’anni.
Il motivo principale sarà la presenza umana sempre più massiccia che toglierà spazio vitale a questo animale che, per definizione, di spazio ne ha bisogno davvero tanto. Secondo quanto spiega il World Wildlife Fund, entro il 2040 la popolazione umana toccherà i 9 miliardi di individui. Questo comporterà un ovvia espansione dei centri abitati, con conseguente deforestazione a causa in particolare delle piantagioni per la carta e i biocarburanti. Una delle zone in cui si prevede un boom demografico di questo tipo è proprio l’area di Sumatra, in Indonesia, dove oggi si contano 2.500 esemplari della specie di elefante che vive solo lì. Per allora si pensa che questo numero potrebbe toccare lo zero.
Negli ultimi 35 anni l’isola indonesiana, come tutto l’arcipelago, ha visto dimezzare le sue aree verdi, con la conseguente frammentazione dell’habitat naturale di molte specie selvatiche. Tra queste l’elefante di Sumatra è la più colpita in quanto ha bisogno di vaste distese di foreste incontaminate per sopravvivere. Per questo motivo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha appena declassato questa specie da “in pericolo” a “in pericolo critico”, insieme ai compagni di sventura rinoceronte di Sumatra, orango di Sumatra e tigre di Sumatra, ed insieme ad altre specie di elefanti presenti nelle vicine Sri Lanka e India, tutte inserite nella lista rossa delle specie in via d’estinzione.
Per questo gli animalisti del WWF chiedono una moratoria immediata all’espansione dei terreni agricoli ed una riconversione dell’habitat, altrimenti, dicono, entro 30 anni spariranno gli elefanti e le altre specie che vivono solo in quelle aree. Una perdita di biodiversità inestimabile.
[Fonti: Treehugger; The Guardian]
Renzo 16 Febbraio 2012 il 5:36 pm
Terribile che tante di queste specie si concentrino proprio sull’isola di Sumatra. E’ chiaro che il problema è rappresentato dalla sovrappopolazione, quello che è molto meno chiaro è in che direzione dobbiamo agire adesso, per salvare quello che resta della fauna in via di estinzione dell’isola, e non solo lì ovviamente, dato che il problema dell’aumento della popolazione umana si estende all’intero pianeta. Quali provvedimenti attuare, senza incorrere in piani da fantascienza o filo-nazisti? E’ una domanda che continuo a pormi da tempo e non riesco a trovare una risposta.