La lunga lista delle specie in via di estinzione non è destinata ad accorciarsi. Anzi, potrebbe accadere esattamente l’opposto nel giro di qualche settimana quando lo U.S. Fish and Wildlife Service potrebbe annunciare l’iscrizione nell’elenco di altre specie animali. Più precisamente si tratterebbe di pappagalli, l’ara verde, ara militare, ara giacinto e ara scarlatto, già entrate sotto protezione con l’Endargered Species Act del 6 luglio scorso.
Entro 60 giorni la commissione deve decidere se dichiararli a rischio oppure no, certo è che questi bellissimi uccelli non se la passano bene. Le cause della riduzione del loro numero sono più o meno sempre le stesse (distruzione di habitat, caccia, ecc.), ma se ne aggiunge una nuova: i traffici commerciali illegali. In Sudamerica, dove vivono questi animali, i controlli sono molto blandi, come ha dimostrato anche l’incapacità di proteggere la foresta Amazzonica, e così il commercio verso i Paesi Occidentali di questi animali così colorati è molto fiorente.
Questi pappagalli vivono in Costa Rica, Ecuador, Colombia, Honduras, Nicaragua e Panama, e secondo lo US Fish and Wildlife Service non c’è un Paese in cui sono a rischio maggiore o uno in cui possono stare più “tranquilli”. In tutti il rischio è molto elevato. In totale si stima che gli esemplari della grande ara verde (Ara ambiguous) sono tra i mille ed i tremila, quelli dell’ara blu e dell’ara militare sono meno di diecimila. Ma quelle che più preoccupano sono le Anodorhynchus hyacinthinus, ara giacinto blu scuro, il più grande pappagallo al mondo, di cui si contano appena 3 popolazioni che vivono nel solo Brasile, per un numero stimabile in poche migliaia.
Secondo le stime la deforestazione entro il 2030 eliminerà gran parte del loro habitat naturale, e potrebbe anche portare questo uccello all’estinzione. La soluzione sarebbe fermare la deforestazione e bloccare il commercio illegale di questi ed altri animali, ma si sa quanto queste azioni, in particolare in Sudamerica, siano complicate da portare a termine.
[Fonte: Livescience]
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