La salvaguardia degli animali in via d’estinzione in Italia è un problema rilevante, al riguardo la senatrice Monica Casaletto ha di recente richiesto al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti di istituire una banca dati nazionale per la gestione faunistica come primo passo per una migliore tutela della biodiversità in Italia. Ma qual è più precisamente la situazione nel nostro paese? Fa luce al riguardo l’ultimo rapporto di Legambiente sulle specie animali a rischio estinzione.
Per la tutela degli animali in via d’estinzione nel nostro paese il ministro Galletti dovrebbe istituire quanto prima una banca dati per la gestione faunistica: l’idea è stata lanciata di recente dalla senatrice del Gruppo Misto Monica Casaletto, ed è senz’altro degna di nota.
La biodiversità è sempre più in pericolo. E, con essa, le sorti stesse del pianeta e dell’uomo. Senza contare l’impatto che il costante incremento delle attività antropiche hanno sull’ambiente. Di fronte al numero crescente di specie a rischio (ben 138 secondo l’ultimo dossier di Legambiente)
ha dichiarato la senatrice chiedendo la creazione di una banca dati nonché programmi di formazione ministeriali per competenze correlate alla gestione e conservazione del territorio e della fauna. Proposta, anche questa, senza dubbio ragionevole e interessante. Ma qual è la situazione in Italia per le specie di animali in via d’estinzione? Il dossier di Legambiente sopra citato si intitola Biodiversità a rischio 2014 e i dati riportati nello studio testimoniano una situazione difficile. In Italia esistono 590 diverse specie animali di vertebrati terrestri o di acqua dolce alle quali nello studio si aggiungono 76 specie di pesci cartilaginei o condriti (tra cui gli squali). Occorre considerare che delle specie di animali in via d’estinzione sul territorio italiano 6 sono già estinte: il gobbo rugginoso, la gru, la quaglia tridattila, il rinofolo di Blasius, lo storione e lo storione ladano.
Le specie animali a rischio estinzione, ovvero gravemente minacciate di estinzione, sono 161 secondo l’ultimo dossier in merito di Legambiente, di cui 138 terrestri e 23 marine, un numero che equivale addirittura al 28 per cento del numero totale di specie che sono state analizzate. Tra le tante specie animali a rischio abbiamo l’orso bruno, il grifone, l’anguilla e la trota mediterranea, giusto per citarne alcuni. Inoltre tra le specie categorizzate come “a rischio” abbiamo altre 49 tipologie di animali, tra cui il capodoglio e il delfino comune. Tra le principali minacce per la biodiversità e quindi anche per le specie animali a rischio abbiamo i cambiamenti climatici in atto nel pianeta, la distruzione e lo stravolgimento degli ecosistemi da parte dell’uomo, spesso in seguito al cambio di destinazione d’uso per determinati terreni, e poi ancora, ovviamente, l’inquinamento, le specie aliene invasive, lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali.
Appare pertanto evidente come una migliore gestione del territorio e del patrimonio faunistico del paese sia giustamente richiesta dalla senatrice. In attesa del prossimo rapporto Legambiente, il dato del 2014 parla chiaro: tra un terzo e un quarto delle specie risultano minacciate. Ci auguriamo pertanto che il ministro Galletti recepisca i suggerimenti e che il ministero possa elaborare qualche novità positiva per la gestione della fauna nel nostro paese.
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