Nel primo censimento del suo genere, la ricerca condotta dall’UC Davis e dalla Stanford University ha scoperto che ci sono molti meno squali bianchi al largo della California centrale di quanto i biologi potevano pensare. Lo studio, pubblicato sulla rivista Biology Letters, è il primo a stimare con rigore scientifico i numeri di squali bianchi nel Nord-Est dell’Oceano Pacifico. Si tratta anche della migliore stima mai effettuata nelle aree dove lo squalo bianco vive, tra Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica.
I ricercatori, usciti nell’Oceano Pacifico su piccole barche, hanno raggiunto i luoghi dove si riuniscono gli squali bianchi. Li hanno successivamente attirati utilizzando un richiamo, ed hanno scattato 321 fotografie delle pinne dorsali dai bordi frastagliati, uniche degli squali bianchi. Conteggiandoli è risultato che essi sono appena 131.
Da questi dati hanno utilizzato metodi statistici per la stima del totale di esemplari rimasti, ed hanno ottenuto un numero allarmante: appena 219 squali bianchi adulti o sub-adulti. Gli squali bianchi sono classificati come sub-adulti quando raggiungono meno di 3 metri di lunghezza e la loro dieta si sposta verso i mammiferi marini, più che i pesci. Per lo più si tratta di adulti che, quando raggiungono la maturità sessuale, raggiungono i circa 4 metri di lunghezza (maschi) e 4 metri e mezzo (femmine).
Questo numero ridotto è stata una vera sorpresa. E’ più basso di quanto ci aspettassimo, ed anche sostanzialmente più piccolo delle popolazioni di altri grandi predatori marini, come le orche e gli orsi polari. Tuttavia, questa stima rappresenta solo un unico punto nel tempo. Ulteriori ricerche ci diranno se questo numero rappresenta una popolazione sana e vitale, o una in pericolo critico, o una via di mezzo
ha affermato uno dei ricercatori, Taylor Chapple, autore principale dello studio.
Il coautore Barbara Block, biologa marina dell’Università di Stanford ed esperta di squali, tonni e marlin, ha spiegato che ogni anno gli squali bianchi tornano sulla stessa costa, e questa sorta di “abitudine” gli permetterà di stimare l’evoluzione nel loro numero anno dopo anno. Peccato che c’è un certo rischio di vedere diminuire gli esemplari per i prossimi anni, non solo a causa dei pescatori non autorizzati, ma anche per il riscaldamento delle temperature marine. A parte qualche rara eccezione infatti, gli squali bianchi vivono in acque fredde, e dunque di fronte ad un aumento delle temperature, la loro capacità riproduttiva potrebbe risentirne, correndo il rischio di far precipitare il numero già ridotto di esemplari ancora vivi.
[Fonte: Sciencedaily]
Alessia Tondolo 1 Febbraio 2013 il 10:30 pm
Lo squalo è un magnifico predatore ed è super-bellissimo