Animali, al vaglio decreto per anestesia su sperimentazioni dolorose

E’ stata approvata all’unanimità dalla Commissione Sanità del Senato la proposta di legge della Lega e dei radicali che chiedeva al governo di emanare una direttiva per obbligare “la somministrazione di anestesia per le procedure dolorose a cui sono sottoposti gli animali nelle sperimentazioni”. Alcuni hanno definito l’accaduto “una grande prova di civiltà”, una legge “più ristrittiva rispetto alle direttive europee”…ma siamo tutti d’accordo?

L’approvazione di una legge che obblighi la somministrazione di anestesia agli animali impiegati per sperimentazioni dolorose e test di laboratorio per gli animalisti e per gli amanti degli amici a quattro zampe potrebbe essere letta in modo positivo, ma non troppo: anziché soffrire durante le sperimentazioni dolorose alle cavie e agli animali da laboratorio verranno praticate delle anestesie. Va bene, si è fatto un passo avanti. Grazie al senatore Fabio Rizzi della Lega Nord e alla senatrice radicale Donatella Poretti. Ma l’obiettivo è forse quello di non dover sperimentare su poveri e ignari animali farmaci, cosmetici e altri prodotti per noi esseri umani. Il traguardo è ancora lontano, ma l’esperienza di Green Hill, la cui struttura è stata chiusa e gli animali affidati a padroni amorevoli; e di altri pochi casi accaduti nel nostro Paese contro la vivisezione e il maltrattamento degli animali fa ben sperare che a volte anche gli altri esseri viventi indifesi possono essere protetti e tutelati dall’uomo.

Il decreto legge che prevede la pratica della anestesia, la trasparenza e la messa in atto di maggiori controlli nei laboratori, ma anche la promozione di metodi alternativi alle sperimentazioni mette in pratica un obbligo che l’Europa ci chiedeva dal 2010, con il solito ritardo. Ora il governo ha tempo fino al 31 dicembre per comunicare la direttiva europea e trasformarla in legge, altrimenti da quello che dovrebbe essere un grande senso di civiltà e un passo avanti nella tutela degli animali da laboratorio, fnirà per essere il solito flop del nostro Bel Paese.

[Fonti: Ansa; Radicali]

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