Ancona, per lo scandalo Montemarciano sequestrati altri 5 mila mq di mare

I carabinieri del Noe sequestrano altri 5 mila mq di mare nel territorio di Marina di Montemarciano, in provincia di Ancona, in seguito al procedere dell’inchiesta sullo scandalo delle macerie riversate in mare durante la realizzazione delle scogliere frangiflutto: centinaia di tonnellate di cemento e ferro riversate illegalmente nelle acque dall’azienda incaricata della realizzazione dell’opera, la Simaco di Roma.

L’inchiesta relativa allo scandalo dello smaltimento in mare di centinaia di tonnellate di macerie a Marina di Montemarciano prosegue, e oggi, dopo nuove perlustrazioni subacque dei carabinieri del Noe, 5 mila mq di mare sono stati posti sotto sequestro. Ancora non sono chiarissime le modalità con cui questa massa enorme di inerti, cemento e ferro in primis, siano state gettate in mare dalla Simaco, sebbene le ipotesi principali parlano di “semplice” scarico di tutto il materiale utilizzato per la costruzione di una strada utile come accesso provvisorio al mare, ma anche di deliberato utilizzo di centinaia di tonnellate di macerie come tappeto su cui far poggiare le scogliere frangiflutti. Gli inerti al centro dello scandalo, inutile dirlo, sono considerati rifiuti speciali e pertanto, per legge, andrebbero smaltiti secondo procedure specifiche.

L’inchiesta vede al momento coinvolte 15 persone, tra cui anche due funzionari regionali (coinvolto anche il direttore dei lavori per conto della Regione Marche, l’ingegnere Mauro Petraccini). L’enorme “sommerso” della Marina di Montemarciano è stato scoperto solo con il proseguire dell’inchiesta, che si era aperta con l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta e alla corruzione degli appalti. La grande, triste scoperta è stata fatta in seguito, e ha portato a un allargamento del a i reati di smaltimento illecito di rifiuti speciali e disastro ambientale. Ora un intero tratto di mare a Marina di Montemarciano è sotto sequestro, per l’ennesimo scandalo italiano tra corruzione negli appalti e opere in mano ad aziende senza scrupoli.

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