L’idea di coinvolgere i cittadini stranieri e gli immigrati nella raccolta differenziata parte da Treviso. E ancora una volta il merito di muoversi verso l’eco-sostenibilità va alla Savno, Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale, di cui vi avevamo parlato in relazione all’edificio della sede completamente realizzato con materiali di scarto. “Anch’io faccio la differenza“, lo slogan della campagna informativa dedicata ai cittadini extra-comunitari. Il progetto pilota è partito il 1° luglio scorso e riguarda i 35 comuni della provincia di Trento:
La raccolta differenziata dei rifiuti -ha affermato il presidente di Savno, Riccardo Szumski- è da diversi anni realtà consolidata nel nostro territorio. I risultati raggiunti con questa pratica sono talmente eccellenti da divenire modello per altre Regioni d’Italia e per tanti Paesi in Europa. Per questa ragione abbiamo ritenuto doveroso condividere anche con chi arriva da altri paesi del mondo una consuetudine che è divenuta, per noi tutti, motivo di vanto e orgoglio.
Tra le iniziative previste dalla campagna la diffusione di un manuale sulla raccolta differenziata in dodici diverse lingue e un concorso a premi (oggetti di eco-design della Piccola Comunità) che prevede la formazione di 5 eco-vigili tra gli immigrati che dovranno vigilare sulle isole ecologiche e verificare che nelle zone a rischio non vengano abbandonati rifiuti pericolosi. Il nome del progetto specifico è tutto un programma: Se fai bene ti premio, se fai male ti insegno. Scopo principale e generale di tutta la campagna è rendere il cittadino immigrato protagonista. Nel manuale multilingue ci sono immagini e spiegazioni chiare in tutte le lingue che includono anche l’illustrazione dei vari tipi di rifiuto, le modalità di smaltimento, con a fianco la traduzione in italiano, al fine di favorire ulteriormente l’integrazione. Come spiega lo stesso Szumski:
La raccolta differenziata è infatti un impegno da portare avanti tutti insieme per rendere il nostro stile di vita più compatibile con l’ambiente in cui viviamo, per crescere bene i nostri figli. E’ segno di civiltà e di rispetto per il territorio, ma anche per il prossimo. Ci auguriamo pertanto che questa iniziativa abbia il più ampio consenso e diffusione possibile tra gli immigrati così da poter assicurare una più profonda e reciproca collaborazione con i cittadini italiani nella pratica attiva della raccolta differenziata.
[Fonte: Adnkronos]