Continua la tolleranza zero, espressione che ormai sembra identificare l’attuale governo della destra, contro chi non rispetta la legge.
Dopo i controlli a tappeto sulle importazioni illecite provenienti dalla Cina, tra cui i 10 quintali di latte contaminato da melamina sequestrate ieri a Napoli dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, dopo l’intransigenza Brunetta scova fannulloni nell’amministrazione pubblica, finalmente un’operazione a favore dell’ecologia che ha incastrato decine di forni crematori non rispettosi delle norme ambientali previste per lo smaltimento dei rifiuti.
A colpire gli irregolari è stata un’operazione del Noe, i carabinieri dei Nuclei operativi ecologici, che hanno compiuto un vero e proprio blitz incrociato in tutta Italia, sequestrando gli impianti di cremazione non a norma di legge.
I forni crematori, infatti, dovrebbero attenersi a speciali disposizioni per lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalle bare, dai vestiti e dalle spoglie umane. Servono particolari autorizzazioni e bisogna rispettare norme precise riguardo alle emissioni in atmosfera.
A quanto pare, però, molte strutture non rispettavano la legge. I Noe hanno effettuato sopralluoghi in circa cinquanta siti addetti alla cremazione, ispezionando un po’ tutte le regioni italiane, dalla Campania al Veneto. Quarantacinque le denunce per smaltimento irregolare dei rifiuti. Per quanto riguarda le emissioni non autorizzate in atmosfera nel mirino dei Noe sono entrati:
- un impianto di Montecorvino Pugliano (Salerno) del valore di 1,2 milioni di euro, che non aveva l’autorizzazione ad essere operativo
- a Padova sono state sequestrate cassette contenenti i resti di cinque spoglie cremate, mentre in un’urna giacevano tre delle cinque salme
- a Mantova un imprenditore è stato denunciato dopo il ritrovamento di cento fusti contenenti le polveri di abbattimento dei fumi degli impianti crematori, nonchè innumerevoli filtri esausti e ceneri di combustione
Sequestri anche a Roma, per gestione illecita di rifiuti, sotto sequestro un locale adibito alla frantumazione dei cadaveri in un cimitero comunale. A Firenze scoperto un deposito di casse di zinco proveniente da attività di estumulazione. A Novara chiuso un impianto crematorio non autorizzato. A Napoli gestione illecita dei rifiuti nell’obitorio giudiziario del Policlinico Federico II, cinque denunce, due (che novità!) erano funzionari pubblici.
Nexso 17 Ottobre 2008 il 2:56 pm
Anch’io vorrei essere cremato (dopo aver donato organi). Spero solo di non avere a che fare con questi tizi.
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