Ad Amsterdam ormai da mesi si raccoglie l’urina di abitanti e visitatori in degli orinatoi pubblici con lo scopo di riciclarla, ovvero di estrarre dai liquidi i fosfati che poi verranno utilizzati per concimare i green roof cittadini.
L’idea originale di Amsterdam parte da un assunto semplice: riciclare pipì è utile, si possono recuperare fosfati per la concimazione dei terreni. Il trattamento cui l’azienda incaricata sottopone l’urina raccolta riesce a trasformare i fosfati ivi contenuti in stuvrite, ottima sostanza per l’agricoltura in piccola e grande scala.
L’obiettivo di questa prima fase del progetto è quello di raccogliere e riciclare la pipì (tramite alcuni dei famosi orinatoi “in piazza” della città olandese) fino a fertilizzare circa un ettaro di tetti verdi cittadini. Il riciclo dell’urina permette da un lato di abbattere alcuni costi ambientali legati alla produzione dei concimi in altri modi (spreco idrico in primis, ma non dimentichiamo anche il peso sull’ambiente del trasporto di merci da una parte all’altra del mondo) e vuole soprattutto porsi come dimostrazione delle possibilità insite nel recupero dell’urina umana.
L’iniziativa Green Urine ha come naturale sviluppo, si ipotizza entro l’aprile del 2014, la creazione di una vera e propria centrale per il recupero e il riutilizzo dell’urina dalle acque di scarico della città olandese: insomma, un’idea che potrebbe apparire a prima vista perlopiù curiosa, ma che dimostra quanto possiamo recuperare (e guadagnarci nel farlo) se ci applichiamo nel pensare a rifiuti e scarti di ogni genere come a una risorsa anziché a un problema.
Ecco perché l’iniziativa olandese risulta di grande interesse: ancora una volta dal Nord Europa giunge un esempio concreto di mentalità innovativa e di green thinking, e anche in questo caso val la pena di rifletterci su: non solo dal letame, infatti, nascono i fiori.
Photo credits | Bert Kaufmann su Flickr