Amianto, perché è così pericoloso per la salute? In linea di massima la grande pericolosità dei manufatti contenenti amianto risiede nella possibilità che questi liberino le famigerate fibre, che possono essere inalate. In tal caso, parte di queste anziché essere inalate restano nei polmoni per tutta la vita.
Detto questo, l’amianto è particolarmente pericoloso per la salute in quanto, proprio a causa dell’inalazione delle fibre, può condurre a tutta una serie di patologie gravissime e potenzialmente mortali. In questa sede ci limiteremo alle tre principali malattie legate all’amianto-eternit.
L’inalazione dell’amianto può comportare l’asbestosi (dalla sostanza asbesto) che va a modificare la struttura del polmone con l’insorgere di tessuti fibrosi che ostacolano la circolazione dell’ossigeno verso il sangue. Ne conseguono problemi respiratori e cardiaci. L’asbestosi può essere individuata con radiografie al torace, spirometria, esame dell’escreato (in cerca dei cosiddetti corpuscoli d’asbesto). La patologia si manifesta in genere dopo dieci anni dall’esposizione.
L’altra, terribile patologia connessa all’amianto è il mesotelioma pleurico, ovvero il tumore della pleura (termine con il quale si indica la membrana che riveste il polmone), del peritoneo (doppia membrana che riveste la cavità addominale) oppure del pericardio (membrana che riveste il cuore). Si manifesta molto dopo l’esposizione, anche dopo 25, 35, 40 anni, a seconda dell’esposizione cui il soggetto è andato incontro.
Infine, altro grave rischio per la salute indotto dall’amianto è quello del carcinoma polmonare. Anche in questo caso si parla di tempi, per la manifestazione della patologia, molto lunghi, anche 15-20 anni dall’esposizione, in base anche all’intensità della stessa. I soggetti che sono, inoltre, dei fumatori, vedono i rischi di carcinoma polmonare aumentare ulteriormente.
Sebbene per patologie come l’asbestosi il rischio aumenta considerevolmente sulla base delle fibre respirate, per quanto riguarda i tumori purtroppo anche esposizioni “leggere” possono essere sufficienti a determinarne l’insorgenza.
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