Si chiudono le indagini per il caso dell’amianto nella Olivetti di San Bernardo: tra gli indagati l’ex presidente Carlo De Benedetti e l’ex DG Corrado Passera: le accuse in ballo sono quelle di omicidio colposo e lesioni colpose plurime.
L’inchiesta sui morti per l’amianto nella Olivetti di San Bernardo, a Ivrea, vede tra i 39 indagati anche due grandi nomi della politica italiana, quello di Carlo De Benedetti e quello di Corrado Passera. Il processo riguarda il decesso di una ventina di lavoratori che hanno lavorato nello stabilimento tra gli anni settanta e novanta, e che per via dell’esposizione a materiali pericolosi si sono ammalati di mesotelioma pleurico, come è noto una tipologia di tumore che tende a svilupparsi nelle persone che sono state esposte ai pericoli dell’amianto.
La cosiddetta “tessera numero uno del PD” è indagato per via del ruolo di amministratore delegato e di presidente dell’Olivetti negli anni dal 1978 al 1996 (e sono indagati anche il fratello Franco e il figlio Rodolfo), mentre l’ex ministro dello sviluppo economico Corrado Passera è indagato come consigliere di amministrazione e quindi AD dell’Olivetti dal ’92 al ’96. Tra gli indagati anche Roberto Colaninno (amministratore delegato dall’anno 1996) e Camillo Olivetti (amministratore delegato nel ’63 e nel ’64, poi nel consiglio di amministrazione Olivetti fino al 1981).
L’inchiesta sulle morti per amianto nell’Olivetti di San Bernardo si sviluppa dopo la decisione della Corte d’appello di Torino, in merito al caso di Lucia Delaurenti, una ex operaia, di condannare a sei mesi l’amministratore delegato dell’azienda. I processi che ruotano attorno alle morti da amianto sono numerosi e come è evidente, colpiscono anche molto in alto. L’ingegnere De Benedetti, dal canto suo, ha ribadito la sua estraneità ai reati contestati e, come si legge in una nota
attende con fiducia le prossime fasi del procedimento, nella convinzione che all’esito di questa complessa indagine svolta dai pubblici ministeri, una volta al vaglio del giudice, possano essere chiariti i singoli ruoli e le specifiche funzioni svolte all’interno del articolato assetto aziendale della Olivetti. […] Nel ribadire la propria vicinanza alle famiglie degli operai coinvolti De Benedetti ricorda ancora una volta che, nel periodo della sua permanenza in azienda, l’Olivetti ha sempre prestato attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell’epoca.
Gli operai deceduti con il trascorrere dei decenni avrebbero lavorato in reparti dell’Olivetti contaminati dalle fibre di amianto e per questo avrebbero sviluppato il mesotelioma pleurico. Va da sé che ciò che andrà appurato adesso è il grado di colpa, e la presenza della colpa stessa, per i 39 indagati del processo. Le alte sfere dell’azienda di San Bernardo a Ivrea erano a conoscenza dei rischi a cui si stavano esponendo i lavoratori? Sono intervenuti per tempo oppure sono andati avanti nel rischio con la coscienza stessa di farlo?
Intanto dalla procura di Ivrea giunge un’esplicita dichiarazione, in seno all’avviso di chiusura delle indagini: per il momento non si intende chiedere l’archiviazione. Nel prossimo futuro scopriremo se questo scandalo dell’amianto sarà in grado di far tremare i grossi nomi del panorama politico e imprenditoriale italiano coinvolti nelle indagini.
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