Sono passati 18 anni da quando nel 1992, con la legge 257, l’amianto è stato bandito dal nostro Paese. Eppure a distanza di anni l’asbesto è ancora presente in Italia e molti siti attendono di essere bonificati. Ogni anno l’amianto miete oltre 4.000 vittime che oggi sono ricordate nella Giornata Mondiale delle vittime dell’amianto.
In occasione della Giornata Mondiale delle vittime dell’amianto, Legambiente ha pubblicato un dossier sulla situazione dell’amianto in Italia e sugli effetti sulla salute, ricordiamo che l’asbesto è stato dichiarato “certamente cancerogeno” dall’Agenzia dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e, assieme alla società Azzero C02, ha lanciato la campagna Eternir free.
L’amianto per la sua resistenza al calore e per la struttura fibrosa, facilmente lavorabile, è stato impiegato per anni nelle nostre abitazioni per realizzare tetti, condutture e canne fumarie, ma anche cassoni per la raccolta dell’acqua potabile. Quando è stata accertata la sua nocività per l’uomo, ricordiamo che le polveri di amianto se respirate causano malattie polmonari, tumoti e carcinomi; è stato bandito dall’Italia. Eppure oggi l’amianto continua ad essere responsabile di oltre 4.000 decessi ogni anno. Il motivo? La legge 257 del 1992 non è stata mai attuata. Essa obbligava le Regioni ad adottare il Piano Regionale Amianto entro 180 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, il piano prevedeva un censimento dettagliato dei siti contaminati da amianto, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contenenti asbesto. Secondo il rapporto Legambiente solo 13 Regioni hanno approvato il Piano ma di queste solo due, la Lombardia e la Sardegna, hanno stabilito di completare la sua attuazione nel 2016, la Lombardia, e nel 2023 la Sardegna.
Nel nostro Paese, come ha stimato il Cnr di Ispesl, ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto sparse sul territorio, e circa 1 miliardo di metri quadrati di coperture in eternit sui tetti. Un sostegno per le Regioni per mettere in atto il Piano di smantellamento e bonifica dei terreni contaminati da amianto era previsto dal Conto Energia che il decreto Romani ha bloccato. Il nuovo Conto Energia prevedeva difatti agevolazioni maggiorate del 10% per chi avesse sostituito i tetti in eternit e amianto con pannelli fotovoltaici, come spiega il vicedirettore nazionale di Legambiente, Andrea Poggio
Pochi sanno che gli incentivi al solare sono forse la prima speranza per liberarci delle coperture in eternit in pochi anni. E’ ora che il Governo metta fine alla farsa sugli incentivi bloccati dal decreto Romani
e aggiuge
Non si facciano speculazioni sulla salute delle persone e si consenta davvero ai cittadini -cotinua Poggio- di accedere alle agevolazioni per eliminare la fibra killer da tetti e capannoni e scegliere i pannelli solari.
Salute e malattie, a causarle sono: inquinamento, rifiuti, siti contaminati e clima
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[Fonte: Adnkronos]
[Foto: abitareblog]