Qual è l’impatto del tabacco sull’ambiente? Può una sigaretta essere ecologica? Il fuma fa male all’ambiente? L‘ENEA ha risposto a queste e a molte altre domande sui rapporti tra ambiente e tabacco nel convegno organizzato a Roma con ricercatori, società scientifiche, esperti ed industriali del tabacco, con la partecipazione dell’ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia.
Il primo rapporto su ambiente e tabacco dell’ENEA risale al 2010 quando si mise in evidenza il pericolo delle cicche di sigaretta per la loro elevata tossicità nel tempo, mozziconi capaci di liberare nell’ambiente oltre 4.000 sostanze chimiche nocive; ad oggi lo studio viene confermato ma vengono anche considerati gli effetti del fumo e delle cicche di sigaretta sull’inquinamento indoor e sull’incremento delle polveri sottili nelle aree urbane. I mozziconi di sigaretta abbandonati nei mari, nei laghi e nei corsi d’acqua sono responsabili dell’inquinamento e delle intossicazioni gravi di pesci e uccelli; ma sono un problema molto significativo anche per le zone urbane. Il loro smaltimento ha elevati costi sia in termini economici che di salute dei cittadini. L’argomento, trattato dal Presidente dell’AMA Piergiorgio Benvenuti che ha illustrato le azioni messe in atto a Roma, è stato condotto anche da Giacomo Mangiaracina, Presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione. La citazione di due comuni virtuosi, come Cremona e Lecce, fa sperare che si possano condurre campagne di sensibilizzazione e di decoro urbano importanti.
La Eko-Technology ed ENEA hanno illustrato il piano per il recupero di energia dalle cicche di sigaretta utilizzando tecniche a basso impatto ambientale, attraverso il processo di pirolisi, ossia un proesso di decomposizione termochimica ottenuto con l’uso di calore che produce composti organici gassosi. Con tale processo è stato possibile separare e dunques smaltire i gas tossici prodotti durante la combustione delle sigarette e di recuperare energia dal gas di pirolisi ottenuto.
[Fonte e foto: ENEA]