Non verrà condonato l’ennesimo ecomostro sorto dal giorno alla notte lungo le splendide coste della Puglia: il residence Punta Grossa è finito sotto sequestro grazie alla Guardia di Finanza di Gallipoli del procuratore capo della Procura di Lecce Cataldo Motta, del suo sostituto Antonio Negro e del comandante Vincenzo Di Riella. La buona notizia arriva da Porto Cesareo nel leccese dove non mancano di certo le strutture turistiche abusive salvate da qualche condono edilizio.
Il villaggio turistico di Porto Cesareo Punta Grossa sorto nell’area protetta della Palude del Conte è stato sequestrato ieri mattina su sentenza del gip del Tribunale di Lecce Cinzia Vergine, su richiesta del sostituto Negro. Per l’illecito edilizio, il cui valore ammonta a circa 50 milioni di euro, sono finite in manette 129 persone residenti in tutta Italia. Le accuse sono quelle di reato ambientale e di lottizzazione abusiva in un area protetta e di interesse pubblico per le caratteristiche paesaggistiche. Tra gli indagati l’ex Sindaco Vito Foscarini; il legale rappresentante delle società Fgci s.r.l. e Punta Grossa s.r.l. Ferdando Iaconisi; i funzionari tecnici dell’ufficio comunale Cosimo Coppola e Giovanni Ratta; i funzionari della Regione Puglia Luigi Ampolo, Giuseppe Lazazzera e Luca Limongelli; i progettisti Claudio Conversano e Cosimo Nestola.
Il complesso turistico è stato costruito violando le normative edilizie urbanistiche ed ambientali. Per la sua costruzione la precedente amministrazione comunale aveva di fatto approvato una variante urbanistica del Piano regolatore per attribuire ai terreni agricoli in località Serricelle la destinazione turistico-alberghiera. Questo ha permesso la costruzione di diverse unità abitative adibite a case-vacanza, acquistate dai soggetti ora indagati per reato ambientale, grazie anche al ricorso presentato da Legambiente. Tra le accuse anche quella di frode fiscale per aver venduto gli appartamenti mediante una falsa cessione di ramo d’azienda che ha scorporato la Fgci s.r.l. nella multiproprietà azionaria Punta Grossa s.r.l., escamotage che ha permesso di fatto la vendita delle unità abitative senza il versamento dell’IVA per circa 2 milioni di euro.
[Fonte e foto: Lecce Prima]
Halina 1 Marzo 2017 il 1:12 am
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