Se tra gli uomini i più longevi sono quelli che hanno vissuto in modo regolare, senza stenti e seguendo un’alimentazione sana e genuina, un’interessante ricerca italiana ha scoperto che gli alberi più sono vecchi e grandi, più hanno vissuto in ambienti e condizioni difficili.
L’importanza degli alberi nell’ecosistema e nell’equilibrio della natura è ormai nota da tempo, anche i bambini che da alcuni anni festeggiano la Giornata nazionale dell’albero stanno imparando ad apprezzare questi giganti buoni, eppure la ricerca guidata dai professori Gianluca Piovesan dell’Università della Tuscia e Alfredo Di Filippo, dal climatologo Maurizio Maugeri dell’Università di Milano, e da altri ricercatori; ha portato a nuove scoperte nel settore. Si è potuto dimostrare che gli alberi più vecchi continuano a crescere, ad ingrossare la loro chioma, ad alzare il loro tronco, ad allungare le loro radici, non subiscono come gli uomini una maturità ma anzi, più vivono in condizioni svantaggiate e più sono longevi e sani. Come a voler dire che nelle foreste gli esemplari di alberi puù giovani e con la crescita più facile, sono quelli che avranno una vita più breve. La crescita e la longevità degli alberi sono difatti inversamente proporzionate al fattore ambientale e alla temperatura.
La ricerca ha preso in esame delle faggete distribuite lungo le Alpi e lungo la dorsale appenninica. I faggi più longevi che vivono sule Alpi hanno circa 400 anni, mentre quelli che hanno il loro habitat sugli Appennini ne hanno circa 500, la loro età aumenta laddove le condizioni climatiche sono più dure e dove l’altitudine è maggiore, e quindi l’inverno più freddo. Come spiega il professor Piovesan, con l’aumento della temperatura terrestre si rischia di far scomparire anche gli alberi ultracentenari delle nostre foreste.
Se ci riferiamo ai cambiamenti climatici degli ultimi decenni, l’impatto ha sfaccettature diverse. Infatti sulle Alpi il riscaldamento sta producendo una accelerazione di crescita che si tradurrà in una minore longevità. Sull’Appennino invece, dove piove meno che sulle Alpi, entrano in gioco anche gli stress idrici che potrebbero portare a una morte più precoce degli alberi vetusti.
[Fonte: Il Corriere della Sera]
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