Dalle vette più alte del Himalaya alle piatte colline italiane, l’altezza delle montagne della Terra può essere controllata dai cambiamenti climatici che hanno effetto sui ghiacciai molto di più rispetto al sollevamento tettonico della superficie terrestre, come ci facevano studiare a scuola.
Le montagne provengono dalla collisione di due o più placche tettoniche, un incrocio di pezzi di crosta terrestre che sono costantemente in movimento, spinti dal flusso del mantello sottostante. Quando si scontrano le placche, la crosta è schiacciata, si ispessisce e cresce in altezza. Ma mentre alcune catene montuose più vicine all’equatore, come le Alpi e l’Himalaya, hanno la caratteristica di essere alte alcuni chilometri e aguzze, altre presenti a latitudini più elevate, come in Canada e Norvegia, sono più brevi e piatte come altopiani.
Gli scienziati hanno a lungo attribuito queste differenze alle diverse piastre tettoniche. Le montagne più elevate si pensava fossero state create da una più intensa azione tettonica. Ma il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature, utilizza immagini radar della superficie della Terra (presa durante una missione dello Space Shuttle della NASA diversi anni fa) e modelli di computer per dimostrare che questo non è sempre così. Anzi, è l’azione glaciale, disciplinata dal clima, la responsabile dell’altezza in molte catene montuose della Terra.
Con l’aiuto di simulazioni al computer, abbiamo trovato la ragione per cui questo modello esiste. Così abbiamo fondamentalmente spiegato il motivo per cui esiste un legame tra la presenza dei ghiacciai, il clima, e l’altezza delle montagne
ha affermato David Egholm dell’Università di Aarhus in Danimarca. Le cime innevate sono una familiare cartolina, ma la neve ed il ghiaccio si accumulano molto al di sopra quella che è chiamata la “snowline“. Quando abbastanza neve e ghiaccio si accumulano fino a formare un ghiacciaio, essi spostano un enorme blocco di ghiaccio che inizia a “grattare” la montagna.
Quindi, una volta che la tettonica a zolle spinge la superficie della terra al di sopra della quota di snowline, un ghiacciaio inizia ad accumularsi, e quindi sostanzialmente a raggiungere una sorta di stato stazionario in cui la montagna ha raggiunto la sua altezza massima.
Se la snowline è molto elevata, l’accumulo di ghiaccio sarà limitato. Dunque per ottenere montagne davvero alte c’è bisogno di un elevata altitudine della snowline, altrimenti i ghiacciai fondamentalmente distruggeranno la montagna. Spiega ancora Egholm che:
Le forze della tettonica a zolle stanno ancora spingendo verso l’alto la crosta sotto le varie latitudini, ma le cime delle montagne cambiano più rapidamente tramite i ghiacciai che aspettando la tettonica a zolle.
Le osservazioni del team del Egholm anche spiegano il motivo per cui ad alta latitudine le catene montuose tendono ad avere cime pianeggianti. In precedenza, gli scienziati hanno pensato che gli altipiani vicini al livello del mare venivano sollevati dalla tettonica a zolle. Ma il nuovo lavoro mostra che le montagne venivano sollevate grazie all’azione glaciale.
Conoscere questa componente glaciale può aiutare i geologi a capire i processi tettonici del passato sulla base dei cambiamenti climatici. Ad esempio, nel Cretaceo, quando il clima della Terra nel suo insieme era molto caldo, le altezze delle montagne in generale erano probabilmente più elevate, perché ovunque la snowline era superiore. Il sollevamento tettonico accade molto lentamente, spiega Egholm, ma se il clima rimane caldo per molte migliaia di anni, le montagne potrebbero diventare un po’ più in alte.
Fonte: [Sciencedaily]