Si è sfiorata la tragedia nello scorso week-end a Lipari, una delle mete preferite degli italiani in vacanza, ma incredibilmente non si è saputo nulla per un giorno intero. Una delle ormai classiche bombe d’acqua che si scatenano improvvisamente sulle nostre Regioni, in concomitanza con onde alte ed innalzamento del livello del mare, hanno di fatto sommerso l’isola di Lipari, a Nord della Sicilia, sabato scorso. Ma soltanto nelle ultime 24 ore la notizia ha cominciato a circolare attraverso canali non ufficiali.
I tg nazionali non hanno dato risalto alla notizia, senza nemmeno farne un accenno anche per caso, e così si è saputo tutto soltanto grazie alla Rete con le immagini messe online dai cittadini spaventati dell’isola. Alla diffusione della notizia i responsabili dei media nazionali si sono arrampicati sugli specchi per trovare una giustificazione, ma forse ora si è scoperto il motivo: c’era una discarica abusiva nell’isola che molti volevano rimanesse nascosta, ed è stata quella a causare i disastri.
Per le strade cittadine infatti si sono riversati, oltre agli ettolitri di fango, anche lavatrici ed altri elettrodomestici dismessi da tempo, più tantissima altra immondizia. Questo scenario infernale si è scatenato secondo gli esperti anche perché alcune aree che una volta ospitavano dei piccoli torrenti sono state cementificate. Solo che prima o poi la natura si riprende ciò che le appartiene. Fatto sta che in poche ore di diluvio si sono registrati almeno 30 milioni di euro di danni, e se non ci è scappato il morto è soltanto per puro caso e per la rapidità della popolazione che si è rifugiata sui tetti.
Secondo quanto spiegano i corrispondenti dall’isola,
L’acqua piovana non avendo sbocchi si infiltra nel sottosuolo provocando una pressione ai blocchi di pietra.
Il sindaco ha subito chiesto lo stato di calamità naturale, ma una volta che si sarà risolta l’emergenza bisognerà capire perché si è costruito sopra i corsi d’acqua, e soprattutto cosa ci faceva lì quella discarica a cielo aperto che si è poi riversata per le strade.
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