In questa fase di primavera inoltrata in molte zone d'Italia si registrano alte concentrazioni di pollini e spore che possono aggravare le allergie respiratorie di cui soffrono molte persone.
Le piogge ed i venti forti degli ultimi giorni hanno localmente attenuato le concentrazioni di pollini e spore migliorando per qualche tempo la situazione delle persone che soffrono di allergie respiratorie. In un quadro più generale tuttavia questa fase di primavera inoltrata coincide con una intesa presenza di pollini nell’aria specie per quanto riguarda betulaceae, corylaceae e graminae. Vediamo quindi con maggiore dettaglio la situazione rilevata e le previsioni per i prossimi giorni nelle varie zone del paese.
Diffusione dei pollini nel Nord Italia
Come abbiamo già visto alcune settimane fa, uno dei database di riferimento per l’analisi della concentrazione dei pollini è quello raccolto attraverso la Rete Italiana di Monitoraggio in Aerobiologia (RIMA). La gestione della rete è affidata Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA) che periodicamente aggiorna il Bollettino Pollinico, uno strumento molto utile per analizzare la diffusione dei pollini e valutarne l’evoluzione nel breve periodo. Con questo riferimento vediamo quindi alcuni dei dati più rilevanti disponibili per le 10 aree climatiche in cui è suddivisa l’Italia.
Partendo dalla regione ‘Alpi e Prealpi’, i rilevamenti relativi alla settimana dal 18 al 24 aprile hanno visto livelli alti di concentrazione dei pollini da betulaceae, corylaceae, fagaceae, graminae ed urticaceae in almeno tre giorni su sette. Le concentrazioni di urticaceae in particolare sono state elevate in tutti i sette giorni rilevati. La previsione sui pollini fino al 3 maggio vende una tendenza sostanzialmente stabile per tutti i pollini monitorati.
Situazione simile si registra anche in ‘Pianura Padana’ con rilevamenti che hanno spesso raggiunto la classe di concentrazione Alta per betulaceae, corylaceae, fagaceae, graminae ed urticaceae. Significativa è anche la presenza di pollini da oleaceae con rilevamenti sempre compresi tra la classe di concentrazione Media e la classe di concentrazione Alta. Anche in Pianura Padana la tendenza nelle concentrazioni di pollini è attesa sostanzialmente stabile fino ai primi giorni di maggio.
Scenario un po’ diverso nella regione ‘Nord Adriatico’ dove alte concentrazioni di pollini si sono registrate per corylaceae e graminae. Su valori medi betulaceae e urticaceae. Previsioni per i prossimi giorni anche in questo caso stazionarie.
Per pollini ed allergie decisamente migliore è la situazione nella regione ‘Nord Tirreno’. In questa parte della penisola sono state solo le corylaceae a raggiungere in due giorni su sette concentrazioni alte mentre per tutti gli altri pollini monitorati si è rimasti su valori bassi o medi. La situazione peraltro non dovrebbe cambiare significativamente nei prossimi giorni.
Bollettino dei pollini per il Centro e Sud Italia
Passando all’Italia centro-meridionale, la regione climatica ‘Appennino Centro Adriatico’ ha registrato picchi alti di concentrazione per le fagaceae ed in misura minore per corylaceae e oleaceae. La previsione per i prossimi giorni è di sostanziale stazionarietà.
Nei sette giorni da 18 al 24 aprile per la zona ‘Centro Tirreno’ si sono registrati valori alti di concentrazione di pollini da fagaceae, graminae, polygonaceae ed in misura minore plantaginaceae. Per i prossimi giorni non sono previste variazioni particolarmente significative.
Nella zona ‘Sud Adriatico’ concentrazioni alte di pollini sono stata rilevate in 3 giorni su sette per graminae e pinaceae. sempre tra valori medi ed alti anche le concentrazioni di oleaceae. Una situazione sostanzialmente stazionaria è attesa nei prossimi giorni.
Chiudiamo con i dati della Sardegna dove sono state rilevate alte concentrazioni di pollini da urticaceae, fagaceae, plantaginaceae ed in misura minore polygonaceae. Classe di concentrazione media per le spore di alternaria. Anche per la Sardegna previsioni stabili per i prossimi giorni.
Cosa sono le corylaceae
Come abbiamo visto tra i pollini che attualmente registrato più diffusamente alti valori di concentrazione figurano quelli delle corylaceae. A seconda della nomenclatura e dei sistemi di classificazione adottati, le corylaceae sono anche considerate come una sottofamiglia delle betulacee denominata coryloideae.
Alla famiglia delle corylaceae appartengono tre generi denominati carpinus, ostrya, e corylus per un totale di circa 50 specie note. Tra le caratteristiche comuni a tutte le corylaceae vi sono i frutti protetti da un guscio esterno detto noce. I tre generi ricordati fanno parte della flora spontanea italiana ed hanno una diffusione su gran parte del territorio nazionale:
- Il genere carpinus è presente in Italia soprattutto con la specie Carpinus betulus L. (carpino bianco), albero di medie dimensioni spesso utilizzato anche a scopo ornamentale. La fioritura è concentrata tra aprile e maggio.
- Il genere ostrya è presente in Italia soprattutto con la specie Ostrya carpinifolia (chiamata comunemente carpino nero o carpinella). Anche in questo caso si tratta di un albero di medie dimensioni particolarmente diffuso sull’Appennino settentrionale. Anche in funzioni delle condizioni climatiche locali e dell’andamento stagionale, la fioritura avviene tra marzo e maggio.
- Il genere Corylus (nocciolo) è anch’esso molto diffuso in Italia soprattutto con la specie Corylus avellana L. meglio nota come Nocciolo comune. Si tratta alberi di piccole dimensioni ampiamente presenti tre le colline e la bassa montagna il cui frutto, la nocciola, trova ampio impiego nell’alimentazione.
Photo Credits | Dartmouth Electron Microscope Facility