Il livello del mare è in aumento, le calotte polari si stanno sciogliendo, gli uragani sono sempre più forti, e grazie al cambiamento climatico, le persone fanno più starnuti. Il rapido aumento della comparsa di sintomi allergici nel corso degli ultimi decenni può essere dovuto a mutamenti ambientali, come l’incremento dell’anidride carbonica e un ambiente più caldo.
Secondo un nuovo studio effettuato all’Università di Harvard, circa 40 milioni di americani soffrono di raffreddore da fieno, mentre 16 milioni soffrono d’asma. Anche se la genetica gioca un ruolo importante in queste condizioni, una recente ricerca ha constatato che le temperature più elevate e la grande quantità di anidride carbonica stanno peggiorando le allergie di stagione, stimolando le piante a produrre più polline e aumentando la crescita dei funghi.
Ci sono stati aumenti significativi nelle allergie e asma negli ultimi decenni, che ovviamente non può essere spiegato da alcun cambiamento nella genetica
ha dichiarato Christine Rogers, del dipartimento di Ingegneria e Scienze Ambientali presso la Harvard University. Rogers ha passato in rassegna la letteratura scientifica sul cambiamento nelle piante tra i periodi di fioritura e le concentrazioni di polline nell’aria nel corso degli ultimi decenni. Ha anche esaminato gli studi pertinenti in materia di produzione di polline nelle piante coltivate in condizioni di elevati livelli di anidride carbonica. I risultati sono stato un aumento della fotosintesi e la maggiore crescita delle piante.
Le piante sono fiorite in modo significativo in precedenza nel corso del tempo e hanno portato avanti la stagione di circa 0,8 giorni per ogni anno.
Uno studio separato ha rilevato che la crescita delle piante è in aumento nei laghi dell’Artico. Inoltre, il totale stagionale di polline è crescente per molte piante come l’ambrosia. La vera causa dell’aumento delle malattie allergiche è dovuta a molti fattori quali i cambiamenti di vita, l’obesità, e l’inquinamento. Questo lascia una popolazione molto più sensibile all’aumento di aeroallergeni, particelle nell’aria che causano allergie. A causa del cambiamento climatico, questi aeroallergeni stanno diventando sempre più abbondanti e causano nuovi e potenzialmente più forti o più frequenti sintomi.
Altri studi prevedono che il riscaldamento del pianeta porterà piogge più intense. I livelli di biossido di carbonio si prevede possano elevarsi ulteriormente. In risposta, le malattie allergiche saranno sempre più frequenti anche per chi sta in casa.
Con un aumento di umidità, come ci si potrebbe aspettare a seguito dei cambiamenti climatici, possiamo aspettarci una maggiore crescita fungina su superfici umide interne. L’esposizione ai funghi è molto chiaramente associata con le allergie e i sintomi di asma.
Fonte: [Livescience]
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