Allarme rifiuti: la montagna di spazzatura elettronica potrebbe presto sommergerci

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I Paesi ricchi stanno letteralmente inondando di spazzatura hi-tech i paesi del Terzo Mondo. Anziché impegnarsi nel riciclo e nello smaltimento, le nazioni industrializzate scaricano verso i Paesi poveri la responsabilità dello smaltimento. Computer, telefonini e televisioni che finiscono in discariche a cielo aperto o vengono bruciati, liberando sostanze molto tossiche per l´ambiente. I Paesi più colpiti: Cina, il porto nigeriano di Lagos (uno dei più colpiti), molte località indiane e africane. Questo perché scaricare la responsabilità dello smaltimento nei Paesi emergenti ha costi inferiori rispetto ai Paesi industrializzati.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti di natura elettronica è emerso in maniera drammatica negli ultimi anni. Dopo anni di disinteresse delle autorità e l’accumulo di materiali inquinanti di ogni tipo, l’opinione pubblica si è accorta della pericolosità di questi scarti. I dati ufficiali a livello europeo parlano di 8 milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da materiale elettronico: circa l’80% di essi finisce in discarica insieme a tutto il resto. Va sottolineato che oltre ai materiali non biodegradabili questi rifiuti contengono sostanze altamente inquinanti. Stiamo parlando di piombo, cadmio e mercurio, tanto per cominciare, che finiscono nel sottosuolo o vengono disperse nell’aria. L’Italia all’interno dell’Unione europea incide per circa il 14% su queste cifre.


Il consumo di risorse e la produzione di rifiuti stanno aumentando ad un ritmo a dir poco allarmante. Nonostante le battute d’arresto, alimentate anche dalle recenti difficoltà economiche a livello globale, l’ industria elettronica è il settore produttivo in maggior espansione nel mondo e, a conseguenza di tale crescita ed al fatto che i prodotti invecchiano sempre più rapidamente, gli scarti elettronici sono in rapido aumento. Ne consegue che la montagna di spazzatura elettronica potrebbe presto sommergerci, creando seri danni alla salute nostra e del Pianeta, se aziende e governi non si impegneranno a formulare normative più adeguate a smaltire questi prodotti in maniera corretta e rispettosa per l’ambiente.

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