Dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria del Parco Nazionale Gran Paradiso giunge un forte allarme per tutti i parchi nazionali italiani, legato ai profondi tagli (ferite, potremmo dire) previsti dalla spending review del governo Monti.
Si parla di paralisi dell’attività o perfino rischio chiusura per 24 parchi nazionali italiani a causa dei tagli previsti dalla spending review del governo Monti. Ormai da anni i parchi nazionali sono bersaglio di tagli e riduzioni di bilancio: per ciò che concerne il personale, la riduzione del 10% prevista sui dipendenti non dirigenziali va difatti sommata alla riduzione del 35% accumulata negli anni passati, per un 45% di tagli nel personale che non può che minare gravemente il funzionamento degli Enti Parco Nazionali italiani.
I nuovi tagli, particolarmente pericolosi per la salute già precaria degli Enti Parco, appaiono particolarmente ingiusti, poco assennati, in quanto le spese per i parchi risultano molto contenute, e nonostante ciò il valore generato dalle imprese private nei 24 parchi nazionali è pari a 34,6 miliardi di euro. Come si legge nel comunicato ufficiale
importi che oltre a contribuire in maniera rilevante nelle economie locali, sono anche un’importante fonte di gettito fiscale nei confronti dello Stato stesso. In pratica il guadagno che si otterrà tagliando circa 60 posti di lavoro negli Enti Parco è irrisorio per la spesa della Pubblica Amministrazione, in confronto alla perdita dell’efficienza e ed efficacia delle azioni dei Parchi.
Tagli che lasciano alquanto perplessi, considerando che sono circa 155 milioni i visitatori delle aree protette della penisola (pari al 14% delle presenze turistiche nazionali), e che l’ecoturismo, come è noto, è l’unica forma di valorizzazione economica del territorio che conosce una crescita ingente e costante nel settore turistico. Ma, sottolinea la Rappresentanza Sindacale Unitaria del Parco Nazionale Gran Paradiso, tutti gli sforzi profusi nella crescita di questo settore e nella protezione delle aree naturali di grande valore potrebbero essere vanificati dagli ennesimi tagli previsti dalla spending review. Da qui l’appello affinché il governo e il parlamento
riconoscano le speciali caratteristiche dei Parchi Nazionali, e che vengano applicate agli Enti Parco le norme speciali di esclusione indicate nella direttiva 10/2012 del Dipartimento della Funzione Pubblica.
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