Terremoto in Giappone: un violento sisma di magnitudo 8.9, mille volte più intenso di quello che ha devastato L’Aquila il 6 aprile del 2009, uno dei più forti degli ultimi 150 anni, ha colpito il Nord-Est del Paese, provocando decine di vittime e scatenando uno tsunami con onde di dieci metri sulle coste. Una nave con cento persone a bordo è stata travolta dalle acque.
Le autorità rassicurano sul pericolo di fughe radioattive dagli impianti nucleari, ma il governo di Tokyo ha proclamato lo stato di emergenza nucleare, chiudendo 11 centrali.
Yuko Edano, capo segretario di gabinetto del premier Naoto Kan, ci ha tenuto a sottolineare che si tratta di una misura precauzionale, adottata per consentire agli organi competenti di agire tempestivamente in caso di emergenza. Inoltre, lo stato di allerta è giustificato dalle continue scosse di assestamento che ancora stanno interessando l’area, oltre una decina finora, alcune molte potenti, come quella che ha raggiunto i 7,1 gradi sulla scala aperta Richter.
Abbiamo proclamato lo stato di emergenza nucleare per prendere ogni possibile precauzione. Lasciatemi però ribadire che non ci sono state fughe di radiazioni né ce ne saranno. Chiediamo agli abitanti delle zone situate nei pressi degli impianti di comportarsi con calma, ha spiegato Edano.
Anche la chiusura delle centrali atomiche in seguito al terremoto, si affrettanno a rassicurare le autorità, è a scopo preventivo e alla popolazione interessata dall’emergenza al momento non è stato comunicato di adottare misure particolari. D’altra parte, in metà degli impianti chiusi era già scattato il blocco automatico controllato.
Una certa apprensione si era avuta per l’incendio ad una turbina scoppiato in seguito al sisma nella centrale di Onagawa ma al momento le autorità escludono la presenza di rischi. Al momento a preoccupare il Giappone è anche il sistema di raffreddamento dell’impianto nucleare Fukushima Daiichi della Tokyo Electric Power, non più funzionante dopo il sisma. I tecnici sono al lavoro per cercare di attivare un sistema di emergenza.
[Fonti: Reuters; Agi]
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