Atipico è forse l’aggettivo che meglio descrive l’inverno di quest’anno. Una stagione che ha visto condizioni meteorologiche inusuali susseguirsi in tutta Italia con temperature spesso sensibilmente al di sopra delle medie stagionali e vere e proprie ondate di siccità che statisticamente mal si coniugano alla stagione invernale. Anche la fine di febbraio e questo inizio di marzo sono caratterizzati da un nuovo allarme maltempo con condizioni meteo avverse che nelle scorse ore hanno purtroppo provocato vittime, danni e disagi.
Allarme maltempo, in Calabria molti danni per il vento
Tra le regioni che nelle scorse ore più hanno sofferto gli effetti di un intenso maltempo c’è la Calabria dove a creare apprensione è stato soprattutto il vento. Nella giornata del 28 febbraio in particolare tutta la regione è stata sferzata da intensi venti meridionali con raffiche che localmente hanno anche superato i 100 km/h. Fenomeni quindi molto intensi che hanno provocato una vittima nel reggino, danni diffusi ai tetti, lo sradicamento di alcuni alberi e disagi alla circolazione.
Numerosi in tutta la regione sono stati gli interventi dei Vigili del fuoco ed i sopralluoghi della Protezione civile finalizzati soprattutto alla messa in sicurezza delle strutture danneggiate dal vento e diventate pericolose. In alcuni comuni calabresi in via cautelativa le scuole sono rimaste chiuse. Lungo le coste il forte vento ha generato un mare agitato con onde alte e violente che hanno interferito con i lavori nelle aree portuali. Numerosi si stimano anche i danni all’agricoltura, una situazione resa più grave dalle alte temperature delle scorse settimane che hanno accelerato il risveglio vegetativo di molte piante.
Un vero e proprio allarme maltempo anche in Campania dove vento e pioggia hanno creato gravi disagi e dove i collegamenti con le isole sono stati irregolari ed a tratti bloccati. Più a nord in Pianura Padana le intense precipitazioni concentrate in poche ore hanno provocato un rapido innalzamento del livello dei fiumi creando una situazione di forte contrasto rispetto a poche settimane fa quando il livello idrometrico del Po e dei suoi affluenti era molto al di sotto dei valori medi ed i grandi laghi mantenevano un volume di invaso limitato. Nelle Alpi piemontesi è stata invece la neve a cadere intensa con blocchi alla circolazione dei veicoli e valanghe nelle valli. Venti tendenzialmente meridionali hanno portato l’acqua alta a Venezia con una punta di marea di oltre un metro e l’allagamento di alcune zone pedonali.
Fenomeni intensi e concentrati
Molti modelli che studiano gli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale prevedono per l’area del Mediterraneo una tropicalizzazione del clima con la concentrazione delle piogge in periodi molto brevi. Esperienze simili anche se fortunatamente di frequenza e durata limitata sono stati spesso registrati in Italia negli ultimi anni. Piogge molte intense e localizzate su aree limitate sono una delle condizioni meteo più difficili da gestire per la concentrazione di grandi quantità d’acqua su una superficie limitata. Frane, alluvioni ed esondazioni sono conseguenze dirette di questi intensi fenomeni che proprio perché molto circoscritti sono anche difficilmente prevedibili.
Situazioni quindi di criticità i cui effetti vengono molto speso aggravati dall’intervento umano: eccessiva cementificazione del territorio, costruzioni nelle aree di espansione dei corsi d’acqua, abbandono dei versanti montani, mancata valutazione del rischio idrogeologico sono tutti fattori che possono amplificare il costo sociale ed economico di fenomeni meteorologici particolarmente intensi.
Allarme maltempo anche nelle prossime ore
Gli effetti di una profonda circolazione ciclonica sull’Europa occidentale ed il Mediterraneo continueranno a manifestarsi anche nelle prossime ore. Nella giornata di ieri un bollettino della Protezione civile indicava un livello di allerta arancione esteso a diverse regioni italiane:
- Nord: l’allarme riguarda le regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. In particolare per rischio idraulico sul Rodigino in Veneto ed in Emilia-Romagna sulla Pianura di Modena e Reggio Emilia e su quella di Bologna e Ferrara; e per rischio idrogeologico sull’Oltrepò pavese in Lombardia, su gran parte delle Prealpi Venete e sulla Pianura di Parma e Piacenza.
- Centro: il livello di allerta arancione riguarda principalmente l’Abruzzo ed è riferito al rischio idrogeologico sui settori appenninici della regione.
- Sud: l’allarme meteo riguarda in questo caso le regioni Campania, Basilicata e Calabria ed è riferito nello specifico al rischio idrogeologico su gran parte della Campania, sui bacini Agri e Sinni in Basilicata e sulle zone tirreniche centro settentrionali della Calabria.
Per la giornata di oggi l’avviso della Protezione civile indica precipitazioni diffuse, anche con carattere di rovescio o di temporale, inizialmente localizzate in Campania e poi in estensione verso la Basilicata e la Calabria. Proprio su queste regioni dovrebbero concentrarsi le precipitazioni più intense mentre piogge di minore entità saranno comunque possibili sull’Italia centro-meridionale ed in Sicilia. Le regione del nord invece dovrebbero usufruire di condizioni meteo migliori. Ricordiamo comunque che informazioni sempre aggiornate su eventuali situazioni di rischio sono sempre disponibili sul sito della Protezione civile.
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