Vi siete mai chiesti come mai ogni tanto si sente di furti di rame dalle linee ferroviarie? Questo è ormai un fenomeno diffuso, e a differenza di tanti malcostumi della società italiana, almeno su questo non siamo i soli. Infatti il fenomeno del furto del metallo “povero” avviene già da anni anche in Germania e in Polonia.
Il motivo? Il rame sta finendo, e il suo prezzo sul mercato è triplicato negli ultimi due anni. La causa principale di questo aumento sconsiderato del prezzo di uno dei metalli meno considerati della storia è che il mercato asiatico sta diventando troppo esigente e la richiesta di rame aumenta di giorno in giorno. Se a questo poi aggiungiamo che, soprattutto in Italia, viene molto spesso sprecato, si capisce come mai ora stia diventando quasi più prezioso dell’oro.
Il settimanale britannico
New Scientist ha lanciato l’allarme: secondo i dati dell’
US Geological Survey le scorte mondiali di rame si esauriranno tra non più di 60 anni. A questo punto si potrebbe pensare di sostituirlo con qualche altro metallo. E invece no, perché la situazione non è rosea neanche in altri campi.
Secondo i loro dati,
le riserve geologiche di oro si potrebbero esaurire in 45 anni, quelle di argento addirittura in 30. E queste sono le ipotesi più ottimistiche. Il dato infatti riguarda il consumo attuale di tutta la Terra, ma siccome gli Usa stanno consumando queste risorse ad un ritmo di molto superiore, se teniamo conto che esiste il rischio che la Cina si adegui al passo americano, questi tempi potrebbero ridursi drasticamente, fino a più che dimezzarsi.
Ma l’allarme non riguarda solo i metalli più conosciuti. Infatti pare che altri metalli molto usati ma poco conosciuti siano a rischio estinzione, come ad esempio l’
indio, usato soprattutto
nell’industria elettronica. Il suo costo nel 2003 era di 60 dollari al kg, ora è di 1000 dollari. Le sue riserve si stanno esaurendo molto più velocemente, e il rischio esaurimento potrebbe concretizzarsi in solo 13 anni. Ma a rischio ci sono anche il
nichel (90 anni di vita), lo
stagno (40), lo
zinco (46) e
l’antimonio (30).
Le soluzioni potrebbero essere molteplici. La più semplice è quella di puntare su metalli a durata più lunga come il
platino, le cui scorte dureranno ancora circa 360 anni, o
l’alluminio, che ci sarà ancora per circa un millennio. Oppure puntare sulla
plastica, stando attenti però alla durata del petrolio.
Poi ci sarebbe la soluzione ecologica, cioè il
riciclo dei metalli in quanto, essendo materiali non scomponibili, la loro qualità rimane immutata ad ogni riciclo.
E poi ci sarebbe l’alternativa fantascientifica, e cioè andarlo a prendere dallo spazio.
La Luna infatti è ricca di questi metalli ancora inutilizzati, e parecchi asteroidi hanno maggiori quantità di una o dell’altra risorsa.
Non so quale sarà la soluzione che salverà i nostri metalli, ma per adesso cominciamo a risparmiarli.
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