Summilk, il convegno mondiale sulla filiera latterio-casearia, si è svolto in questi giorni a Parma. Lo slogan per quest’anno è stato
Produrre di più, consumando di meno
Eh sì, perché come tutti sappiamo il latte, nutrimento principale per bambini ed adulti, è uno degli alimenti più consumati al mondo ma anche tra quelli meno sostenibili: solo nelle stalle si produce il 93% delle emissioni di anidride carbonica dell’intera filiera di produzione che, in cifre, è pari a 1.328 milioni di tonnellate di CO2 ossia a 2,7% delle emissioni totali. Le idee per ridurre le emissioni inquinanti e il metano prodotto dai bovini di allevamento, sono state presentate al summit, scopriamole anche noi.
Il World Dairy Summit 2011 Summilk è stato organizzato da FIL-IDF (Fédération Internationale du Lait-International Dairy Federation), Comitato Italiano FIL, Fiere di Parma, FAO con il supporto tecnico di Assolatte. Nel nostro Paese il comparto lattiero-caseario rappresenta il primo comparto alimentare nazionale, con oltre 14,2 miliardi di fatturato. Il 75% della produzione è concentrata nelle regioni del Nord Italia, Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Ogni anno si producono complessivamente 11 milioni di tonnellate di latte che vengono impiegati per la produzione di formaggio, latte alimentare fresco, yogurt e latti fermentati. Per ridurre le emissioni e rendere questo comparto alimentare sostenibile si sono proposte diverse iniziative, come ad esempio ridurre il numero di animali per unità di prodotto. Questo vuol dire che se una mucca può fornire fino a 70 quintali di latte ogni anno, circa 19 litri al giorno, essa inquinerà meno di due mucche che producono circa 35 quintali di latte ogni anno. Questa riduzione comporterà risparmi anche di carburante, oltre che di ulteriori emissioni di CO2, perché verranno ridotti gli spostamenti per il trasporto del latte dalle stalle ai centri di lavorazione. Dalla lavorazione del latte e dei suoi derivati si possono produrre anche dei mangimi per gli animali, i suini in particolare sono ghiotti di siero del latte usato per produrre la ricotta. Il biogas può invece essere prodotto con il metano prodotto dalla fermentazione dei liquami delle stalle. In Lombardia la produzione di biogas è una realtà in almeno 200 grandi cooperative e fattorie, ma la strada da fare è ancora molta.
[Fonti: Summilk 2011; Fiere di Parma; Adnkronos]