La produzione agricola mondiale è aumentata. Sarebbe una buona notizia se non ne arrivasse una che la stronca: il fabbisogno di cibo della popolazione del pianeta è aumentato ancora di più. A questa conclusione giunge il rapporto Prospettive agricole 2013-2022 redatto da Ocse e FAO, il quale disegna uno scenario poco rassicurante per il futuro. Partiamo dai numeri. La capacità di crescita agricola mondiale è dell’1,5%, quella del fabbisogno è del 2,1%. Significa che ogni anno consumiamo lo 0,6% in più di risorse di quelle che produciamo.
Si tratta di numeri enormi se rapportati all’intero pianeta. A questo dato che già di per sé è preoccupante, se ne aggiungono anche diversi altri che disegnano uno scenario futuro pessimo. A farne le spese sono come sempre i Paesi più poveri perché, anche se la produzione agricola è maggiore, questo incremento non avviene lì dove stanno loro, ma dove la terra è fertile ed in pratica non ci sono grosse emergenze, come la maggior parte dei Paesi Occidentali.
Il problema principale inoltre è rappresentato dal costo dei prodotti agricoli. Coltivare la terra oggi non rende tanto, mentre rende molto di più realizzare piantagioni destinate ai biocarburanti. Sempre più lotti di terreno vengono sottratti all’agricoltura commestibile per quella dedicata al settore dei trasporti, e così la produzione mondiale di cibo si riduce. A tutto ciò si aggiungono il calo delle scorte perché, consumando più di quello che produciamo, abbiamo già cominciato ad intaccare le scorte; e poi i disastri ambientali.
Primo fra tutti la siccità che nel 2012 ha messo in ginocchio molte aree in cui si produceva cibo, in particolare negli Stati Uniti ed in Australia. Ma poi ci si mettono anche altri fattori come i disastri umani, l’inquinamento ed altri fattori che riducono ulteriormente la produzione. Tutti questi calcoli sono fatti considerando il fabbisogno attuale di cibo. Ma i responsabili dello studio mettono in guardia sul futuro della Cina. Attualmente la popolazione cinese, che rappresenta circa un quinto di quella mondiale, è autosufficiente perché la stragrande maggioranza dei cittadini vive con poco. Ma con il crescere della ricchezza le esigenze alimentari aumenteranno, e la conseguenza sarà una maggior richiesta di cibo che ne farà alzare alle stelle il prezzo.
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