A causa del periodo di siccità che ha colpito mezzo mondo, ed in particolare gli Stati Uniti, le stime per la produzione di grano e mais per l’anno 2013 erano state già riviste al ribasso. Ma ora arriva un’altra brutta notizia: erano state sin troppo ottimistiche. Le scorte di grano in tutto il mondo nel prossimo anno verranno ridotte del 13%. Ad annunciarlo è stato il Dipartimento dell’Agricoltura Statunitense (USDA), che ha calcolato che negli USA la situazione sarà ancora peggiore.
Si tratterebbe delle stime più basse negli ultimi 17 anni per il mais e 8 anni per la soia. Questa settimana i Ministri dell’Agricoltura di tutto il mondo si riuniranno a Roma per cercare di trovare una soluzione a questa che sembra tanto una crisi nella crisi, e cercare di fare fronte alla peggiore siccità che abbia mai colpito Stati Uniti e Australia negli ultimi 50 anni.
Il contraccolpo infatti lo pagheranno come sempre le fasce più deboli che vedranno il proprio potere d’acquisto, già inflazionato dalla crisi economica, ridursi ulteriormente. In America abbiamo già assistito all’aumento del prezzo del mais del 5% e della soia dell1,6%, in seguito alla riduzione del 10% degli stock di mais e del 15% della soia. Si prendono questi due indicatori perché si tratta delle due colture più diffuse nel Paese, e fanno un po’ da punto di riferimento per tutto il resto del settore.
A peggiorare la situazione ci si mettono poi gli allevamenti intensivi, con il bestiame che ha bisogno di tantissimo cibo che viene sottratto all’uomo, ed il diffondersi delle colture destinate ai biocarburanti che ancora vanno in concorrenza con i generi alimentari. Anche se la situazione in Europa non è ancora ai livelli americani (si calcola un calo del mais del 2,6%), ciò che accade oltreoceano ci riguarda da vicino. Il terzo anno consecutivo di calo della produzione ha ridotto le esportazioni ai livelli di 37 anni fa, e tutto ciò non fa altro che aumentare i prezzi in tutto il mondo.
[Fonte: Guardian]
Photo Credits | Getty Images
Commenti (1)