Trovare un modo per utilizzare meno acqua in agricoltura è fondamentale per la salvaguardia delle risorse idriche, dato che il 90% dell’acqua nazionale viene utilizzata proprio dal comparto agricoltura. L’Istituto Nazionale di Economia Agraria si è di recente espresso in merito, sottolineando come con satelliti di rilevamento e altre applicazioni tecnologiche sia possibile risparmiare almeno i 20% di acqua utilizzata (nonché 100 euro per ettaro).
Dall’Inea arriva un interessante sguardo al futuro dell’agricoltura per ciò che concerne la salvaguardia delle risorse idriche. Durante un workshop al Cnr di Roma gli esperti Inea e Grusi (Gruppo Studi Irrigazione) hanno parlato della possibilità, tramite l’uso di satelliti di rilevamento e di Sistemi informativi geografici (e anche altre tecnlogie) di abbassare di un 20% il consumo medio di acqua per l’agricoltura. Sono già stati portati avanti progetti sperimentali, come spiegano gli esperti Inea Pasquale Nino e Fliberto Altobelli
I dati sono il frutto di uno studio sperimentale nell’area pilota nel Sannio, ad Alifano, Consorzio di Bonifica della provincia di Caserta, nell’ambito di un progetto internazionale del VII° Programma Quadro Ue per la ricerca, in cui sono impegnate 18 istituzioni di Brasile, Italia, Spagna, Messico, Egitto, Turchia e India. Si tratta di primi dati teorici ma sono significativi
Non solo tale possibilità di risparmio idrico sarebbe una manna per le riserve d’acqua nazionali ma porterebbero, come ovvio, anche vantaggi per gli agricoltori, che vedrebbero scendere i costi di 100 euro per ettaro. Alberto Manelli di Inea ha ricordato che
Quello che ora serve davvero è conoscere nei dettagli i fabbisogni di acqua in agricoltura, un settore che assorbe il 90% dei consumi idrici nazionali. I cambiamenti climatici ci richiedono infatti una previsione di fabbisogno d’acqua in agricoltura nel dettaglio per ridurre gli eccessi di consumi e per far fronte ai fenomeni estremi. Su questo fronte stiamo lavorando da 5 anni proficuamente con il ministero dell’Agricoltura.
Con l’utilizzo di satelliti e nuove tecnologie il consumo d’acqua nel settore potrebbe decrescere a beneficio dell’ambiente come del settore stesso: buon lavoro all’Inea, quindi, anche per quel che concerne lo studio e la previsione di eventi meteorologici estremi come siccità o alluvioni.
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