Tra le tante contromisure prese per contrastare la rapida estinzione di molte specie animali, forse una delle più efficaci è stata quella della creazione delle aree protette. Anche se non sono infallibili, hanno finora funzionato per molte specie come tigri e rinoceronti. Per questo oggi arriva una buona notizia dall’Africa: è stata creata la più grande area protetta del mondo.
Cinque nazioni, Angola, Botswana, Namibia, Zambia e Zimbabwe, si sono impegnate a proteggere circa 270 mila chilometri quadrati di foreste e giungla in cui vivono alcuni degli ultimi superstiti della fauna selvatica mondiale. Per intenderci si tratta di una superficie di poco più piccola dell’intera Italia. La cerimonia di inaugurazione si è tenuta all’inizio di questa settimana, e la principale funzione dell’area sarà quella di tenere lontani i bracconieri, principale minaccia per la maggior parte di queste specie.
La collaborazione è nata dopo l’osservazione che ognuna di queste 5 nazioni stava facendo dei grossi sforzi per la conservazione, ma in autonomia, mantenendo (con quello che costa) 36 piccole aree protette. Dunque si sono detti: perché non unire le nostre forze? In questo modo è stato possibile proteggere anche quelle specie che sono solite migrare e che spesso i bracconieri aspettavano proprio ai confini dei diversi Stati in maniera tale da attaccarle proprio quando finivano nella terra di nessuno.
Il parco è stato denominato Kavango Zambesi Transfrontier Conservation Area, o più semplicemente Kaza, e proteggerà, tra gli altri, elefanti e rinoceronti, di cui molte specie ormai vivono solo in quelle zone. Purtroppo è presto per cantare vittoria. Come ha ricordato Chris Weaver, direttore regionale del World Wildlife Fund in Namibia, non sempre queste grandi collaborazioni hanno funzionato. Specialmente in Africa, a causa della povertà i controlli in realtà sono molto pochi, e spesso per aiutare le popolazioni si finisce con l’invadere il campo protetto, facendo saltare gli accordi. Ad ogni modo questo potrebbe essere un mezzo per aiutare l’economia di questi Paesi puntando sul turismo eco-sostenibile in questo che sembra un enorme zoo, ma in ogni caso, speriamo che almeno il suo intento primario, la protezione degli animali, sia raggiunto.
[Fonte e foto: Treehugger]
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